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  1. GIOVEDÌ 2 GENNAIO 2025 - Anche se sono tutte operazioni che aspettano di trovare ufficialità da oggi con l'apertura del mercato, dopo aver agito a centrocampo con Fiordilino e in difesa con Cancellieri, adesso la Triestina mette a segno anche il primo colpo in attacco. La punta centrale fisica, con buon senso del gol e grande conoscenza della categoria, è stata individuata in King Udoh, italo-nigeriano classe '97, attualmente al Trapani. L'accordo col club siciliano è già stato trovato. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", in questa stagione Udoh, chiuso da attaccanti di valore come Lescano e Fall, ha avuto poco minutaggio segnando due gol, ma è comunque una punta che in C ha realizzato oltre 40 reti: si è fatto valere nel Gubbio (11 gol la scorsa stagione), a Cesena (4 reti), a Olbia (19 gol in due campionati) e con la Pianese (5 reti). Ma in attacco non è finita qui: Magrassi ha molte probabilità di vestire l'alabardato, anche se non sono tramontate altre piste. Se arrivano due attaccanti è perché oltre a Krollis potrebbe partire anche Vertainen, che ha richieste dalla Lucchese. Ora la priorità è un difensore centrale: il nome è quello di Tommaso Silvestri, ma non è l'unica pista. Intanto la squadra continua la preparazione in vista della gara con la Clodiense di sabato al Rocco: una partita fondamentale per staccare ulteriormente il fanalino di coda e allontanare almeno lo spauracchio della retrocessione diretta, ma anche trampolino di lancio per il match seguente, quello con il Caldiero Terme terzultimo. Per la partita con la Clodiense, oltre alla prevendita online sempre aperta su Ticketone, da oggi è attiva anche quella nelle sedi fisiche: in sede societaria oggi e domani con orario 9.30-12.30 e 14.30-18.30; al Ticket Point di corso Italia 9 con orario 8.30-12.30 e 15.30-19; al Triestina Fan Club Bar Capriccio oggi e domani con orario 9.30-19.30, poi sabato con orario 9-13 - Comincia a comporsi il tabellone delle final eight di Coppa Italia. Per ora sono sei – Trento, Brescia, Trapani, Virtus Bologna, Reggio Emilia e Milano – le squadre già qualificate alla kermesse in programma dal 12 al 16 febbraio alla Inalpi Arena di Torino. Come scrive Lorenzo Gatto, due le caselle ancora da riempire, posti che Tortona, Trieste, Sassari e Treviso si giocheranno nelle ultime due giornate del girone d'andata. LA CORSA VERSO TORINO Tortona, a 16 punti, non dovrebbe rischiare nulla. Giocherà a Napoli l'anticipo della quattordicesima giornata e sul parquet di casa il match successivo contro la Givova Scafati. Anche Trieste ha il destino nelle sue mani. Con due vittorie, domenica 5 gennaio a Scafati e la domenica successiva in casa contro Pistoia sarebbe matematicamente a Torino. Con una vittoria sarebbe certamente davanti a Treviso mentre dovrebbe attendere i risultati di Sassari che, in virtù dello scontro diretto vinto dai sardi il primo dicembre, in caso di arrivo a pari punti le starebbe davanti. Banco di Sardegna che, però, chiuderà il girone d'andata sul proibitivo parquet di Trapani. VERSO SCAFATI Settimana spezzata in due dal giorno di riposo concesso dallo staff tecnico biancorosso a Capodanno. La Pallacanestro Trieste lavorerà ancora oggi e domani sul parquet del PalaRubini poi la partenza per l'ultima trasferta che andrà a chiudere il girone d'andata. Squadra che si è allenata al completo, l'obiettivo è consentire a Brown di mettere benzina nel motore per tornare a essere il giocatore decisivo che aveva inciso sull'ottimo inizio di stagione dei biancorossi. IL MOMENTO GIVOVA Un mese fa, dopo la secca sconfitta rimediata al PalaBigi di Reggio Emilia, saltava la panchina di Marcelo Nicola. Poca garra nei momenti importanti, l'accusa di una società che ha puntato sull'entusiasmo di Damiano Pilot affiancando al 36enne coach nativo di Casal Palocco un vice di esperienza come Davide Bonora. Pagato lo scotto alla capolista del campionato, con Trento passata sul parquet del PalaMangano, la Givova ha conquistato un prezioso successo casalingo contro Pistoia ed è reduce da due sconfitte consecutive in trasferta. Nel derby campano contro Napoli è arrivato un beffardo stop ai supplementari complice il tap in sulla sirena dell'over time di Totè, la settimana scorsa match senza storia alla Segafredo Arena contro la Virtus Bologna. CAVINA OUT A proposito di allenatori esonerati, si chiude dopo tre stagioni l'avventura di Demis Cavina sulla panchina della Vanoli Cremona. Un percorso cominciato con la promozione in A e conclusosi la scorsa settimana dopo la pesante sconfitta casalinga subita a opera di Sassari. La guida tecnica del club lombardo è stata affidata a Pierluigi Brotto. MERCATO Continua a muoversi, intanto, il mercato della serie A con l'Estra Pistoia che ha annunciato l'ingaggio di Derek Cooke, l'ex centro dell'Allianz Trieste che ha firmato fino al prossimo 30 giugno. Cooke ha iniziato la stagione in Spagna con il Lleida, il club toscano è al lavoro per ottenere la documentazione necessaria per il suo arrivo in Italia. Non dovesse farcela per il match in programma domenica contro l'Armani, l'ex biancorosso esordirà proprio contro Trieste
  2. MARTEDÌ 31 DICEMBRE 2024 - Sconfitta che fa riflettere quella subita dalla Pallacanestro Trieste a opera dell'Umana Venezia. Come scrive Lorenzo Gatto, è stato un derby triveneto che ha premiato la prova di una Reyer che, sul parquet del PalaRubini, ha confermato il potenziale di una squadra destinata a crescere. Ed è il dato che preoccupa di più in prospettiva futura. Con Venezia destinata a recuperare posizioni e rientrare in zona play-off, Trieste ha perso la grande occasione di mettere otto punti tra se e una pericolosa concorrente. Partita preparata in maniera impeccabile da coach Spahjia, che ha saputo imporre il ritmo compassato più congeniale alle caratteristiche dei suoi giocatori, impedendo a Trieste di correre e trovare soluzioni in transizione. A difesa schierata, la maggior fisicità di Venezia ha finito per fare la differenza, non solo sotto i tabelloni ma anche sul perimetro, creando quella pressione sulla palla che ha tolto spazio e respiro ai tiratori biancorossi. Il più in difficoltà è stato Colbey Ross, autore di una partita decisamente non all'altezza delle sue ultime prestazioni. COPPA ITALIA Finale del girone d'andata in salita per la Pallacanestro Trieste, che vede il traguardo delle Final Eight di Coppa Italia ancora tutto da conquistare. Scivolata all'ottavo posto, alle spalle di Tortona e Milano, che battendo rispettivamente la capolista Trento e passando al PalaVerde contro la Nutribullet l'hanno superata, la formazione di Jamion Christian mantiene comunque due punti di vantaggio sulla coppia Treviso–Sassari. Per la matematica certezza di poter andare a Torino servono due successi: calendario e classifica alla mano, però, potrebbe bastarne una solo. ULTIMI TURNI Trieste giocherà a Scafati domenica 5 gennaio poi chiuderà il girone d'andata in casa contro Pistoia. Sassari, che in caso di arrivo a pari punti sarebbe davanti grazie allo scontro diretto a favore, domenica prossima al PalaSerradimigni ospiterà Varese ma chiuderà a Trapani. Per Treviso dopo il match casalingo contro Brescia, la trasferta a Masnago contro l'Openjobmetis. Vincendo anche una sola delle due partite rimaste, biancorossi comunque ottavi se Sassari non vince le ultime due partite. GIUDICE SPORTIVO Quella di domenica è stato una delle direzioni arbitrali peggiori delle ultime stagioni al PalaTrieste. Quaranta minuti che hanno pesantemente condizionato l'esito della gara, con episodi che testimoniano l'inadeguatezza della terna. L'episodio dello sfondamento di Brown su tutti (Galasso a due passi non vede che Markel lascia il pallone prima del contatto con Simms) ma è stata tutta la gestione a non convincere. Direttori di gara che hanno visto poco e male ma in compenso hanno dimostrato di sentirci benissimo. Dopo la lettura del referto di gara il giudice sportivo ha comminato l'ammenda di euro 1.467 euro per offese collettive e frequenti nei confronti degli arbitri e per lancio, collettivo e sporadico, di oggetti contundenti. Oltre al danno, anche la beffa - Mentre prosegue la preparazione in vista della ripresa del campionato e dello scontro diretto di sabato con la Clodiense (al Rocco inizio alle ore 15), la Triestina è ovviamente sempre molto attiva sul mercato: come scrive oggi Antonello Rodio, dopo aver praticamente arruolato il centrocampista Fiordilino e il terzino sinistro Cancellieri (le ufficialità dovrebbero arrivare giovedì con l'apertura del mercato), le priorità della Triestina riguardano un attaccante e un difensore centrale. E se per il reparto offensivo il nome più vicino è sempre quello di Andrea Magrassi, classe 1993 in uscita dal Cittadella, ora spunta anche una pista per il reparto arretrato. La trattativa più avanzata è quella con il Catania per Tommaso Silvestri, 33 anni, difensore centrale molto apprezzato da mister Tesser. Oltre a essere un giocatore di grande esperienza e aver militato per tante stagioni in serie C e B tra Spal, Modena, Trapani e Catania, proprio con il Modena Silvestri è stato protagonista con il tecnico alabardato in panchina della promozione fra i cadetti dei canarini nella stagione 2021/22 e poi di quella giocata in B nel campionato seguente. Qualche dubbio semmai può esserci sulla condizione fisica: Silvestri infatti non gioca da un anno esatto a causa di un'operazione al ginocchio che lo ha costretto a un periodo di riabilitazione prolungato. Di seguito è stato messo fuori lista dal Catania, ma ora dovrebbe essere fisicamente a posto, anche se appunto c'è l'incognita della lunga inattività. Intanto il Vicenza cerca qualche rinforzo nel tentativo di iniziare il suo difficile inseguimento al Padova e guarda con interesse al centrocampista Marco Garetto, grande protagonista della prima parte di stagione con la maglia del Rimini. Il giocatore piace anche a società di serie B, ma i biancorossi sono anch'essi in lizza. A proposito di Vicenza, dovrebbe essere in partenza Giuliano Laezza, sul quale continua il pressing del Milan Futuro che è interessato anche a un giocatore della squadra di Vecchi, ovvero Claudio Morra.
  3. LUNEDÌ 30 DICEMBRE 2024 - Michael Arcieri non parla di arbitri. Lo scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo": il general manager biancorosso, al termine della gara persa contro Venezia, non entra nel merito di una direzione che, nella sostanza, ha pesato sull'esito della partita. Per il rispetto degli investimenti corposi di Paul Matiasic e per un pubblico che, ancora una volta, ha riempito le tribune del PalaRubini, la società dovrebbe far sentire la sua voce in Lega. A domanda risponde Jamion Christian. "Sull'arbitraggio non voglio dire nulla di specifico - sottolinea il coach biancorosso - mi limito a segnalare che siamo una delle squadre più brave a guadagnare tiri liberi e che, di solito, ne concede meno agli avversari. Questa sera è la prima volta che vediamo succede l'inverso». Tornando al match, Christian sottolinea le difficoltà di una partita che la sua Trieste non è riuscita a giocare come voleva. «Non siamo riusciti a portare la partita sui binari che volevamo, oggi in attacco non siamo riusciti a fare le cose che normalmente ci riescono. Mi dispiace per la squadra e per Brooks che ci teneva davvero tanto a vincere questa partita». Del match e dell'ambiente nel quale si è giocato parla il giemme Arcieri. «Mi dispiace per i nostri tifosi, speravamo di poter regalare loro un altro risultato. Nel primo tempo non siamo stati bravi a far girare la palla nel modo in cui avremmo dovuto e abbiamo fatto fatica a trovare il ritmo nell'arco dei quaranta minuti». Nella delusione della sconfitta, la soddisfazione di essere tornato in campo nelle parole di Markel Brown. «Sono molto contento di essere tornato- racconta- chiaramente non sono contento di come è andata la partita. Analizzeremo i motivi di questa sconfitta per ripartire nelle prossime gare». - I primi due colpi della Triestina per il mercato di gennaio (Fiordilino e Cancellieri) e il quasi certo arrivo anche di Magrassi, confermano le linee guida che caratterizzeranno il lavoro di Delli Carri. Come scrive oggi Antonello Rodio, il direttore tecnico in queste settimane ha sempre sottolineato che per giocarsi la salvezza nel girone di ritorno, serve gente che oltre alle qualità tecniche che necessitano all'Unione, abbia soprattutto fame, che sia pronta a fare la guerra in campo, perché raggiungere l'obiettivo non sarà affatto facile. L'IDENTIKIT DEGLI ARRIVI Servono insomma giocatori che abbiano un grande bisogno di rilanciarsi, che possibilmente conoscano la serie C, e che non siano esattamente felici nelle squadre dove militano, che possano quindi vedere nella Triestina un nuovo trampolino per la loro carriera. Fiordilino è un centrocampista di qualità, un classico play che ha fatto molto bene fra i cadetti con Venezia, Sudtirol e Feralpisalò, che ha fatto anche 15 presenze in A, ma che in questa stagione non ha trovato spazio nella massima serie. Inoltre ha già giocato anche in serie C, ha ancora un'età che lo vede nella piena maturità, e il fatto che la Triestina lo prenda a titolo definitivo la dice lunga sulla voglia di investire. Quanto a Cancellieri, è un giovane che dopo aver dimostrato di farsi valere in C con Monterosi e Perugia, non ha avuto molta fortuna ad Avellino ma è voglioso di rilanciarsi. L'identikit dei due, tra l'altro, oltre a fame, voglia di rilancio e conoscenza della categoria, soddisfa anche l'esigenza di italianizzazione della rosa, dopo che l'esperimento a baricentro internazionale ha fallito clamorosamente e si è dimostrato inadeguato a un palcoscenico come la serie C. LA QUESTIONE CORREIA L'arrivo di Fiordilino però ha destato un po' di timore nella tifoseria per una possibile partenza di Correia, visto che l'ormai ex Venezia gioca praticamente nello stesso ruolo. Ebbene nello staff alabardato c'è la convinzione che i due possano benissimo convivere e uno dei due, anche lo stesso Correia, possa eventualmente fare la mezzala. Ma la Triestina con Fiordilino ha già la soluzione in casa in caso di partenza di Correia. Sia chiaro, non è che la società alabardata per far mercato debba venderlo, anzi la volontà dello staff tecnico è di tenerlo, ma anche lui come tutti è in vendita se arriva la giusta offerta. Certo quella del franco-senegalese deve essere davvero molto ricca, perché la Triestina chiede molto per sganciare il suo cartellino: finora le richieste sono arrivate, ma sono ancora lontane da quello che chiede la società alabardata. Ma fino a inizio febbraio tutto può accadere. Poi ovviamente in estate si apriranno altri discorsi, e l'Unione con Fiordilino avrebbe già in casa il sostituto di Correia se quest'ultimo dovesse fare le valigie. LE PRIORITÀ Le prossime priorità della Triestina adesso sono un attaccante e un difensore centrale. Per quanto riguarda l'attaccante inutile nascondere che Andrea Magrassi è un nome caldissimo: la trattativa è in fase avanzata, il giocatore classe 1993 è in uscita dal Cittadella e risponde ai requisiti, perché oltre ad aver giocato fra i cadetti ha anche una notevole esperienza in serie C con Ravenna, Cavese, Virtus Verona, Pontedera ed Entella. Però non è l'unica pista che sta seguendo la Triestina.
  4. DOMENICA 29 DICEMBRE 2024 - È un derby ricco di significati quello che alle 18.15, sul parquet del PalaRubini e in chiaro su DMAX, metterà Trieste di fronte alla Reyer Venezia. Storie personali che si intrecceranno nell'arco di quaranta minuti ad alto contenuto emotivo. Lo scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": sarà la partita che riporterà sul parquet di Valmaura tanti dei protagonisti che, in biancorosso, hanno scritto pagine importanti della storia della società. Da Eugenio Dalmasson a Mauro Sartori, dal Lobito Fernandez ad Alessandro Lever, da Giga Janelidze a Jordan Parks. Ma sarà anche una partita che metterà in palio punti pesanti per la classifica delle due squadre. Padroni di casa a caccia di un successo che darebbe una svolta forse definitiva alla corsa per la conquista delle Final Eight di Coppa Italia, ospiti desiderosi di invertire la tendenza e ripartire in un campionato finora disputato al di sotto delle aspettative. Per Trieste permane l'incognita Brown, a Venezia tutto è già chiaro con il sicuro forfait di McGruder e il rientro in campo di Davide Moretti. Ottimista sull'esito della sfida, Jamion Christian racconta la vigilia della sua squadra. «Questo gruppo vive e gioca con una gioia incredibile. Quindi questa settimana non è stata difficile. Erano entusiasti di avere un giorno libero per Natale, ma anche di tornare ad allenarsi – le parole del coach biancorosso –. I ragazzi hanno riconosciuto il percorso che stiamo facendo e la qualità della squadra che affronteremo questa sera, una Venezia che, tra infortuni e acciacchi, ha affrontato tante difficoltà. Non possiamo controllare ciò che succede a loro, l'unica cosa che possiamo controllare è il nostro impegno e la nostra concentrazione». Sul modo di affrontare la Reyer, definito il piano partita biancorosso. «Sarà fondamentale lavorare bene a rimbalzo e in difesa, assicurandoci di trovare, in attacco, gli spazi necessari per creare opportunità facili per noi – sottolinea Christian –. Dovremo essere pazienti, muovere il pallone nel modo giusto e coinvolgere tutti. La forza della nostra squadra è sempre nei cinque in campo che giocano insieme come una cosa sola e trovano il modo di restare nel ritmo giusto». Sulla rincorsa alle Final Eight, il coach statunitense conferma la volontà della squadra di vincere per centrare la qualificazione alla kermesse in programma a Torino dal 12 al 16 febbraio. «Quello che è interessante del basket europeo sono i momenti chiave durante la stagione, la Coppa Italia è ovviamente uno di questi – conclude Christian –. Ogni squadra, all'inizio dell'anno, la segna come un obiettivo da raggiungere. Quindi, la possibilità di qualificarci è chiaramente molto importante per noi. So che ci sono molti ragazzi nello spogliatoio entusiasti per questa opportunità, ma anche per il lavoro necessario questa settimana in allenamento, consapevoli della sfida che ci aspetta». Sul fronte Reyer, la partita contro Trieste viene vista come un passaggio importante della stagione anche se la società ha spento i rumors legati alle voci su un possibile cambio di guida tecnica. «Sarà un'altra partita difficil e e complicata – l'analisi di coach Neven Spahija –. Ci arriviamo da una sconfitta dolorosa contro Brescia e in settimana abbiamo lavorato molto bene, come sempre con grande attitudine, e siamo preparati per lottare. Trieste è una buona squadra che produce tanto da tre punti, lo sappiamo molto bene, hanno giocatori che fanno la differenza. Noi siamo preparati e vogliamo vincere. È un momento difficile, non ci aspettavamo di essere in questa situazione, ma la squadra è mentalmente forte e vogliamo guardare avanti, non indietro». - La situazione di classifica e il fatto di dover affrontare subito alla ripresa del campionato due scontri diretti cruciali con Clodiense (4 gennaio) e Caldiero Terme (11 gennaio), portano alla necessità per la Triestina non solo di fare un mercato importante nella sessione che inizierà ufficialmente giovedì prossimo, ma possibilmente di riuscire anche a fare degli innesti immediati, che possano essere utili già per le prime partite del 2025. E infatti il direttore tecnico Delli Carri non ha smesso di lavorare per tutte le festività e i primi risultati iniziano a vedersi. Lo scrive oggi Antonello Rodio: anche se manca l'ufficialità, la Triestina ha praticamente preso il centrocampista Luca Fiordilino e il terzino sinistro Damiano Cancellieri. Il nome di Fiordilino, 28 anni, era già emerso una decina di giorni fa, e la trattativa è stata portata a buon fine abbastanza velocemente. Il giocatore infatti arriverà in alabardato a titolo definitivo, con probabile durata del contratto a 2026 con opzione per un eventuale prosieguo. Fiordilino, mai in campo quest'anno col Venezia in serie A, per tante stagioni è stato protagonista con i lagunari in serie B (e anche nella stagione in cui gli arancioneroverdi erano nella massima serie), e poi ultimamente si è fatto valere fra i cadetti con Sudtirol e Feralpisalò. Insomma un curriculum prestigioso, ma per il centrocampista la serie C non è certo una categoria sconosciuta: ci ha giocato infatti otto anni fa con Lecce e Cosenza. Fiordilino è un tipico centrocampista centrale, un play davanti alla difesa. Per quanto riguarda il terzino sinistro è vero che la Triestina ha fatto un tentativo per Lorenzo Milani, ex Pescara ben conosciuto da Delli Carri e ora nella serie A olandese, ma la strada si è rivelata impossibile. A quel punto si è andati dunque su Damiano Cancellieri, classe 2001 dall'Avellino: l'accordo è stato raggiunto, ma anche qui manca ancora l'ufficializzazione. In questa stagione per il laterale mancino solo tre presenze con la squadra irpina, anche perché dopo un infortunio al piede a settembre era stato messo fuori lista, ma nelle scorse stagioni ha fatto bene in serie C con le maglie del Monterosi e del Perugia. Cancellieri rappresenta insomma una valida alternativa a Tonetto, con il quale si giocherà il posto, dando eventualmente fiato quando necessario all'ex Feralpi. Due caselle sistemate quindi per la nuova Unione, e se burocraticamente tutto filerà liscio, i due potranno essere disponibili fin dalla partita con la Clodiense, condizione fisica permettendo ovviamente. Ma i movimenti progettati dalla società alabardata sono parecchi, di sicuro si punta ad almeno un attaccante e anche se quella che porta ad Andrea Magrassi, classe 1993 in uscita dal Cittadella, è la pista più calda, di certo non è l'unica che la Triestina sta percorrendo. Intanto il fanalino di coda Clodiense, prossimo avversario dell'Unione sabato 4 gennaio al Rocco (inizio ore 15) ha dovuto alzare bandiera bianca nel tentativo di arrivare a Riccardo Bocalon: l'attaccante infatti dovrebbe restare fino a giugno al Renate. Sempre a proposito di Clodiense, l'attaccante classe 1999 Mattia Morello, finora 14 presenze tra campionato e coppa con la squadra di Andreucci, è corteggiato da un altro fanalino di coda, il Legnago, ultimo in classifica nel girone B.
  5. SABATO 28 DICEMBRE 2024 Quello tra Eugenio Dalmasson e la Trieste del basket è un intreccio d'amore impossibile da sciogliere. Una storia iniziata nel 2010 in terza serie, quando ancora si cercava di ricostruire dalle macerie del fallimento del 2004. Da lì, un'ascesa costante, che ha trovato l'apice il 16 giugno 2018, giorno che ha sancito il ritorno in Serie A dei biancorossi: le immagini della festa a Casale Monferrato, culmine di un'esaltante cavalcata, sono ancora scolpite nella memoria di tutti i triestini. Lo scrive oggi Filippo Errico Verzè su "Il Piccolo": dopo il suo addio nel 2021, malinconica chiusura di una parentesi lunga 11 anni, allenare un'altra squadra sarebbe stato impossibile per lui. Ecco perché ha deciso di tornare nella natìa Venezia, prendendo al balzo l'opportunità di diventare club manager della Reyer. «Qui ho potuto espandere i miei orizzonti – racconta l'ex coach di Trieste –, e, soprattutto, continuare a vivere nel mondo che amo, quello della pallacanestro». Ma il passato, domani, è pronto a fare di nuovo capolino nella sua vita. Perché, per lui, tornare al PalaRubini avrà sempre un significato speciale. Anche se, stavolta, da avversario. «Sarà un piacere enorme rimettere piede in quel palazzetto, riassaporare tutto il suo calore: quello che Trieste mi ha dato, dal punto di vista sia professionale che umano, è qualcosa di indimenticabile». Dalmasson, l'ultima volta che Trieste giocava in A da neopromossa, nel 2018-19, in panchina c'era lei. E anche allora i biancorossi si trovarono subito in corsa per le Final Eight, poi sfuggite sul più bello… «Ricordo molto bene. Al di là di tutto, quel campionato è stato il coronamento di un percorso iniziato anni prima. Riuscimmo a competere alla pari con tutte le nostre avversarie, cosa per nulla scontata, grazie a un roster di alto livello, ma anche proponendo una pallacanestro dinamica e divertente. Un'annata da cerchiare in rosso, senza dubbio». Oggi, l'entusiasmo di sei anni fa sembra tornato più vivo che mai, come testimoniano i numeri record del PalaRubini. Che idea si è fatto della squadra di coach Christian? «Sicuramente stanno giocando sull'onda emotiva della promozione dello scorso anno, meritatissima per quanto mostrato durante i playoff. Poi in estate il gm Arcieri e tutta la società hanno fatto un ottimo lavoro, costruendo un roster che si sposa al meglio con le idee di gioco del coach. Oltre che nei singoli, la forza sta nel gruppo: nonostante l'assenza di elementi chiave come Brown e Reyes, di volta in volta emergono protagonisti diversi. Penso soprattutto al parco italiani, tra i migliori del campionato». Tra loro, chi è che fin qui la sta impressionando di più? «Ruzzier lo conosco bene avendolo allenato da giovanissimo: in Serie A, in questo momento, sono davvero pochi gli italiani con il suo talento nel passare la palla. Un altro che ho visto crescere è Candussi, che forse per la prima volta in carriera sta dimostrando di potersi ritagliare un ruolo importante anche in massima serie. Lo stesso vale per Bossi, Deangeli e Campogrande, tutti determinanti a modo loro e con un attaccamento alla maglia invidiabile». A proposito di gente che conosce bene: Brooks, arrivato in estate proprio dalla Reyer, con la sua energia e determinazione nel lottare su ogni rimbalzo, ci ha messo poco a diventare un idolo del popolo triestino. «Jeff è sempre stato un professionista esemplare, la sua carriera parla da sé. Secondo me, aveva bisogno di trovare un ambiente che lo facesse rinascere dal punto di vista delle motivazioni, dove tornare a sentirsi importante, cosa che forse gli era mancata a Milano e a Venezia. Ora in campo ha un fuoco dentro che non gli vedevo da anni. A Trieste sta vivendo una seconda giovinezza, e se la merita tutta perché, oltre che un ottimo giocatore, è una bellissima persona. Sono davvero felice per lui». Dal golfo di Trieste, passiamo alla laguna di Venezia. La sconfitta al Taliercio con Brescia, l'ottava in stagione, vi ha di fatto estromesso dalla corsa alle Final Eight. Quali sono ora i vostri obiettivi? «Per adesso pensiamo solo a migliorare la classifica giornata dopo giornata. Siamo consapevoli delle difficoltà che stiamo attraversando: speriamo di recuperare alcuni giocatori per la seconda parte della stagione, mettendo finalmente in campo la squadra programmata quest'estate che purtroppo, per tanti motivi, non è mai riuscita a giocare assieme». In effetti quest'anno non avete quasi mai avuto il roster al completo. «E gli infortuni hanno riguardato quasi soltanto il reparto guardie, a partire da quella titolare, Munford, che ha giocato solo 6 minuti nella prima di campionato e speriamo possa rientrare per fine gennaio. Ma pure Parks, Ennis, fino a McGruder (che con Brescia ha rimediato una lesione all'adduttore e non ci sarà a Trieste, ndr ). In più dover gestire il doppio impegno campionato-Eurocup non è affatto semplice. La squadra, comunque, è competitiva e siamo convinti che, una volta rientrati tutti, potremo riagganciare il treno playoff. Intanto ci stiamo muovendo sul mercato, fermo restando che la posizione di coach Spahija rimane ben salda». Come vi state preparando per domani? «Sappiamo che per vincere a Trieste ci sarà bisogno della miglior Reyer della stagione, specie perché di fronte c'è una squadra lanciata e che potrebbe recuperare una pedina chiave come Markel Brown. In questo momento sono gli avversari peggiori da affrontare per noi, ma stiamo lavorando per arrivare al meglio all'appuntamento del PalaRubini». Che pronostico si sente di fare? «Si affrontano due squadre con stati di forma, sia fisica che mentale, opposti. Tuttavia, abbiamo l'esperienza e la qualità per giocarcela alla pari. Se l'esito, quindi, resta incerto, di una cosa sono sicuro: ci sono tutti gli ingredienti per assistere a una gran bella partita di pallacanestro» - Poche volte il minutaggio registrato alla pausa delle festività (quando si è giocato tutto il girone di andata più la prima di ritorno) ha rispecchiato in modo così lampante le difficoltà, il senso di continuo travaglio e l'affannosa ricerca di soluzioni di una squadra, come quello della Triestina in questa prima parte di stagione. Lo scrive oggi Antonelo Rodio: pochissimi punti fermi, un impiego della rosa frastagliato tra 26 giocatori, un continuo ricambio figlio anche di ben quattro gestioni tecniche diverse, ovvero quattro allenatori con visioni anche profondamente diverse. Il risultato è che i veri perni di questa Unione sui quali avere sempre fiducia si contano sulle dita di una mano o poco più, e sono quasi tutti pedine che erano già in alabardato la scorsa stagione, a testimoniare il fallimentare mercato della scorsa estate. A parte ovviamente il portiere Roos (uno dei rari nuovi acquisti azzeccati), che oltre all'indubbia eccellenza di rendimento vanta l'enplein in fatto di presenze sul campo con 1800 minuti (non vengono conteggiati i recuperi), non a caso ci sono solamente altri sei giocatori che al momento hanno superato i mille minuti in campo. Uno solo, poi, è stato presente in tutte le 20 partite e non a caso è il giocatore di movimento nettamente più impiegato finora: si tratta ovviamente di Correia, in campo per ben 1777 minuti, unico elemento a cui nessuno ha voluto mai rinunciare: il centrocampista è rimasto sempre in campo in tutti i match e per tutti i 90 minuti a parte la sostituzione a metà ripresa nella debacle contro l'Atalanta U23. A netta distanza, il podio se lo guadagna Germano, che con 1492 minuti è stato il soldatino giudizioso e prezioso per tutti gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina alabardata. I tecnici comunque hanno tutti puntato in modo deciso anche su Braima, che infatti è il terzo giocatore di movimento più impiegato con i suoi 1381 minuti. Solamente altri tre giocatori hanno superato al momento i mille minuti: si tratta di Vallocchia (1240), D'Urso (1101) e Struna (1092). Quindi nei primi sei giocatori di movimento della classifica, a parte Braima troviamo tutti elementi già qui lo scorso campionato, a ribadire come l'ultima campagna di trasferimenti sia stata davvero poco incisiva, per usare un eufemismo. Tra l'altro anche il primo sotto quota mille è un giocatore già in rosa lo scorso anno, ovvero Vertainen, che ha totalizzato 967 minuti. Poi finalmente ecco comparire i nuovi innesti. Il più positivo è certamente Frare, che una volta risolti gli acciacchi fisici ha giocato 957 minuti. Il difensore precede due giocatori che non hanno certo avuto il rendimento atteso, nonostante abbiano comunque giocato parecchio: si tratta di Attys (859) e Bijleveld (830). Ecco poi spuntare finalmente Olivieri (738), al quale solamente gli inghippi burocratici che lo hanno costretto ai box per quasi due mesi hanno impedito una quasi certa salita sul podio. A seguire El Azrak (687), Moretti e Rizzo alla pari (652), Krollis (599) e Voca (588). Troviamo poi Tonetto (440), che solo con Tesser ha finalmente trovato continuità di impiego, a seguire Pavlev (405), Vicario (384), Bianconi (332) e Jonsson (312). Infine Kiyine (243), il sempre infortunato (e sfortunato) Ballarini (130), quindi le manciate di minuti di Akpa Akpro (17) e Thordarsson (3), entrambi ormai lontani da Trieste.
  6. VENERDÌ 27 DICEMBRE 2024 È corsa contro il tempo per il pieno recupero di Markel Brown in vista della sfida che domenica porterà la Reyer Venezia sul parquet del PalaRubini. Match che mette in palio punti pesanti per la classifica delle due squadre. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", da una parte Trieste cerca una vittoria che potrebbe lanciarla definitivamente verso le Final Eight di Coppa Italia (in caso di contemporaneo successo di Milano a Treviso e di sconfitta di Sassari a Cremona), dall'altra Venezia deve provare a scuotersi per tornare a vincere e riprendere il suo cammino in un campionato che la vede decisamente al di sotto delle aspettative della vigilia. Fermo dalla fine del mese di novembre, complice l'infortunio subito alla vigilia del match giocato lo scorso primo dicembre a Sassari, Brown sta continuando il suo programma di recupero. «Pallacanestro Trieste comunica che il percorso riabilitativo di Markel Brown sta procedendo nei tempi e nelle modalità previste dallo staff medico e di "strength & conditioning"– si legge nella nota emessa dalla società alla vigilia di Natale –. Il giocatore, fermato da un'iperestensione del ginocchio destro alla vigilia della sfida con Sassari, viene monitorato quotidianamente per permettergli di tornare quanto prima a disposizione di coach Jamion Christian. Dopo Natale è previsto il suo rientro in gruppo per gli allenamenti e, in base alle indicazioni che ne deriveranno, sarà valutato un suo eventuale impiego nella sfida del 29 dicembre». Valutazioni in corso, dunque, anche se le sensazioni di chi vive la squadra sono orientate a un'estrema prudenza. L'infortunio che ha colpito il giocatore non va sottovalutato e richiede riposo e tempo per essere del tutto recuperato: affrettare i tempi del rientro potrebbe vanificare il mese di stop ormai osservato dal giocatore. Di conseguenza, Brown sarà in campo solo ed esclusivamente se gli esami strumentali daranno il via libera, in caso contrario il suo ritorno sul parquet slitterà al 2025. In casa veneziana, dopo un inizio di stagione da quattro vittorie e otto sconfitte e una situazione che a tre giornate dal termine del girone d'andata vede la squadra clamorosamente fuori dalla Coppa Italia, decisa presa di posizione della società circa le voci legate a un possibile cambio di panchina. «L'Umana Reyer – si legge nel comunicato stampa –, smentisce categoricamente le notizie uscite sui media relative al fatto che la posizione del capo allenatore Neven Spahija dipenda dalla partita di Trieste. In questo momento delicato, la società ribadisce la fiducia a staff e squadra». Detto che McGruder si porta dietro i problema muscolari accusati nel match contro la Germani Brescia, dal mercato è arrivato il secco no di Tucker, che ha rifiutato un ritorno a Venezia per restare a Bologna e giocarsi le sue chance di giocare in Eurolega. Tornando al discorso Coppa Italia, in vista delle Final Eight in programma alla Inalpi Arena di Torino dal 12 al 16 febbraio 2025, sono già qualificate Dolomiti Energia Trento, Germani Brescia, Trapani Shark e Unahotels Reggio Emilia. La Segafredo Bologna potrebb e aggiungersi domenica, qualificazione matematica in caso di successo contro la Givova Scafati - Non è un mistero che considerata la situazione di classifica e il rendimento di questi mesi, il mercato di riparazione della Triestina sarà a dir poco corposo. Lo scrive oggi Antonello Rodio: come è evidente che anche se la sessione dura un mese e finirà a inizio febbraio, in casa alabardata c'è anche la necessità di fare in fretta: il gennaio si apre con due cruciali scontri diretti e a fine sessione saranno state già giocate ben cinque partite: tergiversare aspettando le ultime occasioni potrebbe essere fatale. Ecco perché le operazioni del direttore tecnico Delli Carri sono iniziate da tempo e attorno all'Unione iniziano fin d'ora a fioccare rumors di possibili movimenti. Il nome più caldo è già noto da qualche giorno e sembra quello con le maggiori possibilità di riuscita a breve termine, tanto che l'ipotesi che sia già disponibile per la partita del 4 gennaio con la Clodiense non è poi così remota: si tratta dell'attaccante Andrea Magrassi , classe 1993, in uscita dal Cittadella. Notevole la sua esperienza in C con Ravenna, Cavese, Virtus Verona, Pontedera ed Entella, ma vanta anche parecchie presenze fra i cadetti col Cittadella nelle ultime due stagioni e mezza. Per lui la Triestina dovrebbe aver superato la concorrenza di Feralpisalò, Avellino e Perugia. Ma la società alabardata sta lavorando in maniera decisa anche sui terzini: Germano e Tonetto non possono tirare la carretta per tutte le partite, inoltre se ci fosse la possibilità di un upgrade è benvenuta, mentre le alternative Bijleveld e Pavlev non si sono dimostrate affidabili. Fra l'altro un nuovo valido arrivo a destra permetterebbe, in caso di necessità, di spostare Germano a centrocampo in quello che era il suo ruolo originale prima che per emergenza fosse costretto a passare quasi tutta la sua avventura alabardata da terzino. Senza contare che troppo spesso è stato costretto a stringere i denti visti i suoi acciacchi. Ecco spiegata dunque l'offensiva per i laterali difensivi. Una trattativa a buon punto è quella per il terzino destro Tommaso Maggioni , classe 2001 di proprietà del Mantova. Maggioni sta giocando spesso titolare in serie B con i virgiliani, ma prima ha tanta esperienza in serie C con lo stesso Mantova e con Juve Stabia, Legnago, Modena (con Tesser in panchina) e Arezzo. Perché uno che gioca quasi sempre fra i cadetti dovrebbe trasferirsi alla penultima della serie C? Il fatto che sia in scadenza e voglia fin d'ora guardare al futuro può essere una carta vincente. Sembra un po' più complicata invece la trattativa per il terzino sinistro: il nome sul taccuino di Delli Carri è quello di Lorenzo Milani , anch'esso classe 2001, esterno in forza attualmente all'Heracles Almelo in serie A olandese, dove sta trovando poco spazio. Ma in precedenza Milani ha fatto benissimo da titolare in serie C prima con il Pontedera e poi con il Pescara, e proprio per la sua esperienza abruzzese è ben conosciuto da Delli Carri. Naturalmente a fronte di tanti arrivi serviranno alcune partenze. E oltre a nomi di giocatori poco utilizzati o che hanno deluso (la lista è lunga e comprende Rizzo , Jonsson , Bijleveld , Vicario , Ballarini , Krollis , ma forse anche Moretti , Pavlev e Kiyine ), ci potrebbe essere anche qualche nome illustre in uscita. In particolare la Ternana sta facendo la corte a Vallocchia e Voca. Al momento, a meno dell'arrivo di almeno due mezzali, non sembra esserci l'intenzione di privarsi dell'apporto di Vallocchia, più probabile invece un addio a Voca, che tra rendimento sotto le attese e qualche acciacco di troppo non ha mai ingranato in alabardato
  7. SandroWeb

    Buone feste!

    Tanti auguri di buone feste a tutti i "sandrini" vicini e lontani 🎄
  8. MARTEDÌ 24 DICEMBRE 2024 - Pallacanestro Trieste con un piede nelle final eight di Coppa Italia a tre turni dalla fine del girone d'andata. Lo scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo": i risultati della dodicesima giornata, con la vittoria conquistata contro la Vanoli Cremona e la contemporanea sconfitta di Treviso a Sassari, consentono alla formazione di Jamion Christian di allungare il suo vantaggio nei confronti della nona in classifica. E il calendario sembra essere favorevole visto che, dopo il match del 29 dicembre al PalaTrieste contro Venezia, Trieste sarà impegnata a Scafati contro la Givova per poi chiudere ancora in casa contro Pistoia. Con due vittorie, raggiungendo i 18 punti, le finali in programma a Torino dal 12 al 16 febbraio 2025 sarebbero matematiche, con una vittoria invece bisognerebbe aspettare gli incroci dagli altri campi. Se tutto filasse per il verso giusto, con la vittoria contro la Reyer e le contemporanee sconfitte di Treviso contro Milano e di Sassari a Cremona, Trieste sarebbe già certa di un posto tra le prime otto dopo la prossima giornata. IL MOMENTO Squadra in salute, che ha saputo aspettare Colbey Ross recuperandolo al massimo della condizione e che sta lavorando per riportare in campo anche Markel Brown. L'iperestensione al ginocchio subito alla vigilia del match giocato a Sassari contro il Banco di Sardegna sembra finalmente in fase di risoluzione. Michael Arcieri, nel post Cremona, si è mostrato ottimista, in attesa dell'aggiornamento sui suoi progressi, annunciato dalla società prima di Natale come nella nota dello scorso 7 dicembre, la squadra lavorerà ancora oggi poi, dopo il giorno di riposo concesso dallo staff tecnico per festeggiare assieme alle rispettive famiglie il Natale, tutti di nuovo in palestra da giovedì per cominciare a preparare l'assalto all'Umana Venezia. REYER IN CRISI Quattro vittorie e otto sconfitte, una classifica chiaramente deficitaria per quelle che sono le ambizioni di un club partito in questa stagione per ottenere ben altri risultati. I tanti infortuni che hanno minato la crescita del gruppo hanno avuto, senza dubbio, un peso sui problemi della formazione lagunare che comunque, al netto delle assenze, sta facendo fatica a trovare una sua identità. La posizione di coach Spahjia al momento non sembra essere in discussione, in casa Umana si guarda invece al mercato, anche se al momento non trova conferme la voce di un possibile ritorno al Taliercio del virtussino Tucker. Preoccupazione invece circa le condizioni di McGruder, l'americano arrivato per sostituire il lungodegente Munford che si è infortunato nel corso del match giocato domenica scorsa contro la Germani Brescia. GIUDICE SPORTIVO Ammenda di 2666 euro alla Pallacanestro Trieste per offese collettive e frequenti nei confronti degli arbitri e di due atleti avversari ben individuati (Corey Davis e Tariq Owens). Detto delle bordate di fischi a Davis, sarebbe interessante leggere il referto arbitrale che i signori Giovannetti, Bettini e Patti hanno inviato al giudice sportivo. Perché sulle offese collettive e frequenti a Tariq Owens, il pubblico del PalaTrieste si interrogherà a lungo. - Se i risultati positivi con Padova, Vicenza e Novara avevano fatto illudere che il mercato di gennaio non sarebbe stato poi così importante, la sconfitta con l'Arzignano ha reindirizzato i riflettori su una necessaria campagna di rafforzamento in casa alabardata. Come scrive oggi Antonello Rodio, così com'è, la Triestina non dà garanzie di arrivare alla salvezza, nonostante l'indubbio boost assicurato da un tecnico di spessore ed esperienza come Tesser. Ma se la panchina è stata finalmente affidata a chi della categoria se ne intende, i giocatori sono ancora rimasti quelli del fallimentare girone di andata ed è evidente che più di qualcosa va corretto. Il direttore tecnico Delli Carri aveva detto che le quattro gare prima della pausa sarebbero state necessarie per valutare l'attuale rosa, prima di fare le scelte necessarie. Ma anche se non si può parlare di rivoluzione, il maquillage deve essere corposo, probabilmente sei o sette elementi. Non necessariamente titolari, ma anche validi rincalzi per chi in questo momento non ne ha. UN COMPITO DIFFICILE Sia chiaro, il compito di Delli Carri è tutt'altro che semplice. Innanzitutto deve fare spazio in rosa con trasferimenti, scambi o risoluzione di contratti, poi scovare chi a gennaio è scontento di dove sta, ma è comunque pronto per giocare, oltre ad avere le caratteristiche necessarie. Considerata la classifica della Triestina, è evidente che si parla soprattutto di prestiti con possibilità poi di prolungare se le cose andranno bene. Senza contare che il mercato termina a inizio febbraio, quando saranno già state giocate altre quattro gare, mentre l'Unione ha bisogno in fretta di nuovi innesti perché ci sono subito due scontri diretti con Clodiense e Caldiero. Ed è evidente che sarà difficile assicurare a Tesser qualche nuova pedina già alla ripresa. GLI OBIETTIVI Ma cosa serve alla Triestina? Si parla innanzitutto di due attaccanti per guarire dal problema del gol, ma pare che si voglia intervenire anche a centrocampo con un innesto (forse due), mentre in difesa servono due terzini che sappiano alternarsi con Germano e Tonetto, ma potrebbe arrivare anche un centrale. In partenza, almeno nelle intenzioni, c'è chi finora ha giocato poco oppure non ha dato l'apporto atteso: parliamo di Rizzo, Jonsson, Bijleveld, Vicario, Ballarini, Krollis, ma forse anche Moretti, Pavlev e Kijine. Intanto un giovane proprio ieri ha già fatto le valigie: il classe 2006 Stígur Thórdarson è stato infatti ceduto a titolo definitivo al Ksf Vikingur dopo aver fatto con la Triestina due presenze tra campionato e Coppa Italia. Ma attenzione, se ci fosse qualche buona offerta anche per altri nomi, o addirittura una irrinunciabile per qualche big tipo Correia, allora potrebbero ulteriormente cambiare le carte in tavola. I PRIMI NOMI I primi nomi sono già sul piatto e sembrano obiettivi reali da chiudere in tempi brevi. Il più vicino è l'attaccante Andrea Magrassi, classe 1993, in uscita dal Cittadella. Notevole la sua esperienza in C con Ravenna, Cavese, Virtus Vr, Pontedera ed Entella (oltre che in B con lo stesso Cittadella). Ma è caldo anche il nome del centrocampista Luca Fiordilino, classe '96, che non trova spazio al Venezia in A.
  9. CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÍ 23 DICEMBRE 2020 https://www.citysport.news/download/CS-23dicembre2024.pdf
  10. LUNEDI 23 DICEMBRE 2024 - Un'imprevista ricaduta agli inferi o, più semplicemente, un ritorno alla dura realtà? Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", il rovinoso capitombolo della Triestina ad Arzignano, al di là delle dimensioni troppo pesanti per quello che si è visto sul campo, può destare sensazione dopo le brillanti prove contro Padova e Vicenza e la vittoria di Novara. In realtà, il ko andato in scena al "Dal Molin" può forse essere la conferma delle difficoltà che la squadra alabardata incontra se costretta alla battaglia, a quel tipo di contese tutte sudore e sangue tipiche dei campi di serie C, dove si sfodera la sciabola e si depone il fioretto. E se tanti interpreti attuali dell'Unione non hanno nel dna l'attitudine a queste sfide, anche l'indubbio surplus dell'apporto di un tecnico di spessore come Tesser rischia di essere insufficiente. L'AVVERTIMENTO DI TESSER Del resto proprio Tesser ci aveva visto lungo ad avvertire che questa sarebbe stata la sfida più difficile da affrontare tra quelle giocate finora con lui in panchina. Il tecnico aveva tirato in ballo il buon momento dell'avversario, ma forse c'era anche il timore, o magari la consapevolezza, che certi tipi di squadre fanno affiorare tutti i difetti di questa Unione, emersi impietosamente in questi mesi. Padova e Vicenza non solo cercano di fare la partita, ma fanno anche giocare, non azzannano le caviglie, pronte come sono a far valere prima o dopo la loro qualità. E contro questo tipo di formazioni l'Unione ha dimostrato di poterci stare, aiutata anche dal fatto che i giocatori sono scesi in campo al top di concentrazione dopo il cambio panchina. Altre avversarie invece devono puntare tutto su intensità, agonismo e pressing, e questa Triestina non ha le caratteristiche (e i giocatori) per fronteggiare questo tipo di atteggiamento. Sotto questo aspetto i due gol presi in superiorità numerica a Novara erano già stati un segnale di allarme. APPROCCIO SUPERFICIALE Se poi alla lacuna della scarsa inclinazione al clima di battaglia, si aggiunge anche un approccio leggero e superficiale come quello di Arzignano, allora la frittata è certa. Ci possono essere giornate storte di un giocatore, come capitato a Struna, ma è stata tutta la squadra in balìa dei veneti per troppo tempo, prima di iniziare a giocare. E purtroppo certi approcci si pagano cari, l'attuale Unione non ha il carisma né la personalità per rimediare a simili sbandate. Oltre tutto, le ultime partite non possono far dimenticare che uno dei problemi maggiori della Triestina è quello del gol. Le tante partite dei mesi scorsi nelle quali il predominio territoriale non ha portato punti, ricordano che buttarla dentro è un grave problema. Perché ad Arzignano le occasioni per rientrare in partita ci sono state, ma chance come quelle di Vertainen vanno sfruttate. SOS MERCATO Cosa serve dunque alla Triestina? Attaccanti con più feeling con il gol e giocatori di maggior personalità, pronti alla battaglia salvezza. Per fortuna c'è una sessione di mercato alle porte a venire in soccorso per rimediare a queste lacune, anche se i tempi stretti non consentiranno tanti innesti per le prime importanti sfide con Clodiense e Caldiero. Dovrà essere bravo Delli Carri a trovare subito le giuste pedine, e dovrà poi essere abile Tesser a inserire in brevissimo tempo i nuovi innesti. Si parla innanzitutto di due attaccanti, e uno dovrebbe essere Andrea Magrassi, classe 1993 in uscita dal Cittadella. Si parla di due centrocampisti, e uno potrebbe essere Luca Fiordilino, classe 1996, che non trova spazio al Venezia in serie A. Ma nelle intenzioni dovrebbero arrivare anche due terzini e forse un difensore centrale. - «Siamo ottimisti circa la possibilità di avere Markel Brown in campo la prossima domenica contro Venezia». Come scrive Lorenzo GattoMichael Arcieri accende la luce della speranza in vista del match che domenica prossima porterà la Reyer sul parquet del PalaRubini. Match tanto difficile quanto importante per una Pallacanestro Trieste che, battendo anche la formazione di Spahjia, metterebbe un piede nelle final eight di Coppa Italia in programma tra un paio di mesi alla Inalpi Arena di Torino. Un passo alla volta, la vittoria di sabato sera nell'anticipo della dodicesima giornata ha intanto confermato la solidità tecnica e mentale di una squadra che ha saputo interpretare con maturità i quaranta minuti contro Cremona. Mostrando personalità offensiva e disinnescando un'avversaria che anche a Trieste ha dimostrato di non meritare la classifica che la vede penultima davanti alla sola Napoli. Non era facile venire a capo del rebus proposto da coach Cavina, i biancorossi hanno saputo trovare le soluzioni più adeguate cavalcando il miglior Johnson della stagione, sfruttando nei vari momenti della partita la leadership di Ross, Valentine e Ruzzier e la solidità di Uthoff e Brooks. Un passo indietro a livello difensivo , scotto da pagare in un match che Trieste ha vinto sfruttando al massimo il talento offensivo dei suoi uomini. GESTIONE E MINUTAGGI Il doppio successo contro Virtus Bologna e Vanoli Cremona conferma la linea tracciata dal presidente Matiasic e dal general manager Arcieri. La squadra è competitiva anche senza fare ricorso al mercato. In attesa del ritorno di Markel Brown, le scelte di coach Christian hanno premiato sostanzialmente sei uomini. Tre oltre i trenta minuti (Uthoff 35, Brooks 34 e Valentine 32), tre appena sotto (Ross 28, Johnson 27, Ruzzier 25). Rotazioni asciugate al massimo ma decisive in un successo nel quale Trieste ha badato alla sostanza tenendo, fatto salvo qualche passaggio a vuoto, l'inerzia della sfida costantemente in mano. IL VALORE AGGIUNTO In un sistema di gioco offensivo nel quale ci si affida al talento dei singoli, Ross e Valentine, in mancanza di Brown, sono i leader designati. Dietro la coppia di esterni, però, la vera ricchezza di questa Trieste sta nelle prestazioni "silenziose" di Uthoff e Brooks. Uomini che in questo girone d'andata hanno spesso saputo fare la differenza coprendo, con personalità e capacità, dal ruolo di ala piccola a quello di centro e consentendo a coach Christian di mutare anche in corso d'opera il volto della sua squadra. VERSO VENEZIA L'imminente arrivo del Natale non sconvolgerà la settimana di lavoro di una squadra che, eccezion fatta per la giornata di mercoledì 25 dicembre, lavorerà regolarmente agli ordini dello staff tecnico. Giorni fondamentali per capire se davvero Markel Brown potrà tornare sul parquet a qualche settimana dall'infortunio al ginocchio che lo ha costretto a fermarsi alla vigilia del match giocato da Trieste a Sassari sul parquet del Banco di Sardegna.
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