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    • MARTEDÌ 22 OTTOBRE 2024 - Resettare tutto, dimenticare quanto è successo finora e focalizzarsi solamente sull’obiettivo salvezza: è questa in sintesi la ricetta di Pep Clotet per cercare di risollevare le sorti della Triestina. Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", dopo l’ufficializzazione di lunedì mattina, nel pomeriggio il nuovo tecnico alabardato è stato presentato alla stampa, ma la durata del suo rapporto con l’Unione non è nota: «Non voglio parlare di contratti qui - ha detto il direttore generale Alex Menta - dico solo che serviva una scossa: la passione, l’esperienza e la determinazione di Clotet è quello di cui abbiamo bisogno».  Clotet dimostra di avere ben chiara la criticità della situazione ma è fiducioso che se ne possa uscire: «Sono consapevole che la situazione è difficile - spiega - so che sono il terzo allenatore di questa stagione e la sfida che ho di fronte è forse la più grande della mia carriera. Ma sono fiducioso e se lavoriamo bene tutti insieme possiamo lottare per il nostro obiettivo». E a proposito di obiettivo, l’unica parola che il tecnico ha ben stampata in mente è salvezza. Tutto l’ambiente si deve rimodulare su questo aspetto, anche se fino a qualche mese aveva altre ambizioni: «Al primo allenamento ho detto ai ragazzi che non bisogna pensare a quello che è successo fin qui – ha spiegato Clotet – bisogna resettare tutto. Ora nella testa ci deve essere solo la salvezza. So che tutti avevano aspettative diverse, ma ora è importante rifocalizzare l’obiettivo. Con l’aiuto della tifoseria che è vitale». Come si fa a rimodulare la testa di una squadra che pensava ad altri obiettivi? Questa la ricetta del mister: «Per diventare competitivi in ogni partita e avere la mentalità giusta, la strada è solo quella di pensare sul corto, ovvero al prossimo allenamento e poi al prossimo match. Lottare per ogni punto in ogni minuto che siamo in campo, questo richiede la serie C. È giusto avere pressione ma non va bene la frenesia, perchè ansia e angoscia sono deleteri: per lavorare bene ci vuole invece tanta serenità. In questa situazione è normale che quando succede qualcosa di storto in partita, nella squadra arrivi la paura e il pensiero che si possa perdere. Ma quello che succede al primo minuto non deve condizionare quello che succede dopo. Questa però non è una cosa che si cambia da un giorno all’altro, i giocatori sono esseri umani. Il compito mio e del mio staff sarà quello di aggiungere migioramenti giorno dopo giorno, costruendo una mentalità competitiva». Sul piano tattico Clotet non svela le sue carte, assicura però che ci sarà uno sviluppo graduale delle sue idee, senza stravolgimenti immediati: «Per sabato ho un’idea di partenza che ci può aiutare, una cosa che sia semplice nella quale i calciatori possano trovarsi comodi e sia più facile concentrarsi. Ma è difficile che la scelta di sabato poi diventi quella fissa. Inserirò progressivamente delle piccole idee, ci sarà insomma un’evoluzione per aiutare i ragazzi a fare sempre meglio, perché la squadra vuole uscire da questa situazione. Sul piano fisico visti i dati la squadra è competitiva, poi quello che fa sempre la differenza è cosa riescono a fare insieme testa e fisico. A me piace comunque un calcio aggressivo e offensivo, e nelle partite che ho visto ho notato degli errori da correggere negli spazi concessi, nelle preventive ma soprattutto nelle situazioni di palla inattiva: non è possibile prendere quasi la metà dei gol in questo modo. Ma la tattica dopo alla voglia di dare tutto». Per ora il nuovo tecnico non vuole pensare alle eventuali correzioni sul mercato di gennaio: «Se questa rosa è sufficiente per l’obiettivo? A oggi i risultati dicono di no, ma fino a gennaio tutti hanno il tempo e la possibilità per dimostrare di valere questa maglia. Vedremo a gennaio se ci mancherà qualcosa o no. Con che lingua parlerò con la squadra? Anche se ci sono tanti stranieri parlerò in italiano. Poi a chi non capisce glielo spiegherò in inglese, ma è giusto che si impegni a imparare l’italiano perché bisogna adattarsi al paese in cui si va a giocare». - Una luna di miele durata tre settimane, celebrando le vittorie contro i campioni d'Italia dell'Armani Milano e i successi in trasferta a Napoli e Casale Monferrato, poi il brusco risveglio e la sconfitta di domenica contro la Unahotels Reggio Emilia che ha riportato la Pallacanestro Trieste alla dura realtà della massima serie. Come scrive Lorenzo Gatto sul "Piccolo", è la serie A di quest'anno, un campionato competitivo e qualitativamente di alto livello, nel quale non sono concesse pause o cali di tensione. Trieste ha viaggiato al massimo in questo inizio di stagione meritandosi le luci dei riflettori e la vetta della classifica, appena ha alzato il piede dall'acceleratore ha trovato sulla sua strada un'avversaria capace di approfittarne. Giusto sottolineare le assenze e il fatto che la mancanza di Colbey Ross e Jeff Brooks ha inevitabilmente influenzato la prestazione della formazione di Christian, altrettanto doveroso, però, sottolineare i meriti di una Unahotels capace, a soli quattro giorni dal match di Champions League disputato a Szombathely in Ungheria, di sciorinare una prova di grande sostanza. Per Trieste un passo falso che non deve cambiare il giudizio su questo inizio di stagione. La sconfitta, figlia di situazioni contingenti, è comunque arrivata al termine di quaranta minuti che hanno un rovescio della medaglia positivo. L'ottima prestazione di Uthoff, la crescita di Johnson, l'esordio di Reyes, la consapevolezza di poter contare anche sull'apporto del nucleo italiano (oltre a Ruzzier e Candussi, domenica è stato sicuramente positivo l'esordio di Stefano Bossi), sono aspetti da considerare pur nel contesto di un match che non ha portato ai biancorossi i due punti. Un passo indietro, almeno per quanto riguarda l'apporto offensivo, da parte di Brown e Valentine che dopo un primo tempo di assoluto livello si sono fermati anche a causa delle robuste attenzioni di una difesa reggiana che a loro si è molto dedicata. Quale Trieste vedremo nelle prossime sfide, una volta recuperato l'organico al completo, è un po' il punto di domanda che la partita di domenica contro Reggio Emilia ci lascia in eredità. Le assenze di Colbey Ross e Jeff Brooks hanno costretto Jamion Christian a gestire quaranta minuti all'insegna di rotazioni mai testate prima sul campo con il recupero di un Justin Reyes rientrato qualche settimana prima del previsto e l'esordio di Bossi, Campogrande e Deangeli. In vista di Treviso, prendendo per buone le rassicurazioni di Mike Arcieri, Trieste dovrebbe poter tornare al completo e con un organico completamente a disposizione dello staff tecnico. Sul parquet del PalaVerde, nell'anticipo in programma sabato prossimo, servirà una squadra capace di sfruttare tutto l'arsenale a sua disposizione contro una Nutribullet che non potrà permettersi ulteriori passi falsi dopo un inizio di stagione balbettante. La formazione di Vitucci, dopo un ottimo precampionato culminato con il successo al Taliercio nella prima di campionato contro la Reyer Venezia, si è improvvisamente bloccata rimediando tre sconfitte consecutive e dopo i passi falsi contro Trapani e Trento è ancora alla ricerca della prima vittoria casalinga.
    • STAFF Allenatore: Pep Clotet Vice Allenatore: Berto Llado Ferrero Assistente: Gianluigi Ghia Preparatore Atletico: Sean Rush Preparatore Portieri: Francesco Benussi Match Analyst: Jordi Kluitenberg Recupero Infortuni: Fabio Fiore Llado, spagnolo, in precedenza al Girona per poi entrare nell'accademia del Barcellona. Era con Clotet anche in Russia. Ghia e Kluitenberg erano già qua con Santoni. Fiore faceva parte sia del team di Tesser che di Santoni. Benussi prende il posto di Vitrani andato alla Cremonese. Portiere di buon livello, era al Venezia come coordinatore dei portieri del settore giovanile. Il più interessante è però Sean Rush, conosco (non personalmente), molto tosto. Ha lavorato con Leeds United e Birmingham City insieme a Clotet. Vediamo se riuscirà a far correre i nostri come quelli nella Championship.
    • Nuovo allenatore, su un campo che evoca piacevoli ricordi, ma anche qualche nube. Squadra che si è allenata lunedì a Visogliano e parte martedì mattina in ritiro a Veronello. Il nostro campionato DEVE cominciare da qui. Non è più ammesso sbagliare.
    • C'è da dire che Attys era un giocatore che Tesser aveva richiesto, ma non era arrivato. Come aveva richiesto Armellino, su cui ci sono state tante discussioni, e Nardi della Reggiana poi finito al Benevento. Poi voleva un altro terzino sinistro visto che aveva solo Anzolin (Petrasso è arrivato dopo).  
    • Il POBO, per un suo sfizio, farà il rilancio
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