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Io penso che sia una situazione umana cui la risposta di Arcieri ha dato ...risposta. E penso che lo stato d'animo del coach in sala stampa e l'atteggiamento della squadra in campo siano stati più che sufficienti per fare capire che così è. Che quando la famiglia chiama devi scegliere e la scelta è stata fatta. Che non c'è altro da dire, ovvero che a Saule si poteva rispondere che il coach non è felice di lasciare Trieste, che si impegnerà fin in fondo, che la squadra e la società sono con lui. Ma tutto questo lo sappiamo già e Arcieri ha evitato al coach un ulteriore sofferenza, ha tutelato il team come sanno fare i grandi manager prendendosi la scimmia sulle proprie spalle con lo stile sobrio che ce l'ha reso autorevole e carismatico. E il coach lo ha ringraziato uscendo. Per me non è questione americana o triestina, è solo questione umana. Perché come nel caso di Fernandez anni fa, quando le cose sono così sorprendenti e apparentemente incoerenti, allora bisogna solo aver fiducia in chi queste scelte le fa a costo ci essere impopolare, e ne paga le conseguenze. Ciò in apparente incoerenza con quanto fatto fino a quel momento (tutti ci saremmo aspettati che JC restasse e la società lo stava contrattualizzando). Ma proprio in base a quanto fatto fino ad ora, sappiamo chi siano Arcieri e JC. Perché dovrebbero essere ora diversi da quegli uomini che avevamo apprezzato e conosciuto con così tanta difficoltà l'anno scorso?
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A questo punto tutto è possibile, vediamo di vincerle tutte o quasi da qua alla fine della regular session e di arrivare nella miglior posizione possibile. Poi tanto dipenderà dagli incastri e dalla forma che ogni squadra avrà a maggio. Comunque ho la sensazione che quest'anno Virtus e Olimpia dovranno sudarsi la finale. Anche squadre come Reggio Emilia sono una bella gatta da pelare, lunghe, complete e abituate a giocare ogni 3 giorni.
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Tre punti granitici!!!! Rispetto ad altre gare in cui si macinava gioco (o quanto meno si teneva palla) senza segnare, la dea bendata si è voltata dalla nostra parte. Dico questo perché a contare il numero di occasioni create non c'è storia: solo nel primo tempo 3 a 1 per loro e un altro paio nella ripresa sempre per loro. Gara scorbutica, brutta da vedere, palla spesso per aria anziché a terra su un terreno che quelli bravi definirebbero gibboso (gnanca Zaule nei anni '70 dopo una iazada iera cussì): la classica partita di serie C in cui ci si gioca qualcosa. Il gol di Ionita è stata una delizia: punizione ben battuta da D'Urso e grande spizzata di testa del moldavo che sapeva dove andava a metterla. L'acquisto di Ionita e il trattenimento di Correia sono stati i capolavori di Delli Carri nel mercato invernale. Spendo una parola per Jonson: spesso criticato, ieri ha tirato fuori una prestazione che dall'alto della mia ignoranza definisco eccellente. E' stata il simbolo della sofferenza e abnegazione che tutti, chi più chi meno, hanno messo in campo. E stavolta sono stati premiati! Avanti così!!!!
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Gli americani sono così, prendere o lasciare. In Italia siamo abituati in un'altra maniera anche nel rapporto con i giornalisti.
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Apro (e immediatamente chiudo) una parentesi sulla domanda di Andrea Saule fatta al coach in sala stampa su cui Arcieri è voluto intervenire direttamente, stoppando il quesito. Più che dire "parliamo solo della partita" il tutto è suonato come un "non parliamo di questo caso", perché naturalmente un caso è e ha finito con lo scombussolare molte cose (e che ci siano rimasti male sulla decisione di Christian ormai lo sanno anche i muri del PalaTrieste). Se da una parte è sacrosanto diritto della società trincerarsi su un "No comment", dall'altra certifica come ci sia zero voglia di aggiungere altro. Opinabile o meno, mi sarebbe comunque piaciuto un commento da parte del coach, cosa che invece non avremo probabilmente mai
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