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Con rotazioni corte e quella pressione difensiva l’asfissia verso fine partita è un rischio se non certo molto probabile. L’assenza di Uthoff é a mio avviso la peggiore possibile insieme a quella di Brown, peccato ma insomma muovere severe critiche sulla struttura di squadra dopo una sconfitta normalissima e fortunatamente completamente assorbibile mi sembra tafazziano. Abbiamo ancora 2 partite durissime in questo mini ciclo di inizio di girone ritorno che porta alle F8, concentriamoci su Tortona per finire al peggio 2-2, che anche con Brescia sarà moooolto complicato, e poi divertiamoci che in gara secca possiamo vincere con chiunque in LBA.
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CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÌ 27 GENNAIO 2025 https://www.citysport.news/download/CS-27gennaio2025.pdf
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LUNEDÌ 27 GENNAIO 2025 - Nonostante la delusione per il pareggio preso allo scadere dal Lecco, Attilio Tesser preferisce guardare alla prestazione che l'ha soddisfatto in maniera completa, anche quella della ripresa. Un aspetto che, come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", gli consente di guardare con fiducia al futuro: «Di non positivo credo ci sia solo il risultato, che poi è quello che conta ai fini della classifica – dice il mister –, ma per il resto non posso che essere soddisfatto. Certo, nel, primo tempo li abbiamo messi là e fatto un'ottima partita a livello di gioco, sviluppo e manovra, con un'ottima fase difensiva e il recupero di tanti palloni». Ma come detto, il tecnico alabardato non ritiene di parlare della ripresa in termini negativi: «Dopo ci siamo abbassati e non volontariamente, è l'avversario che ha alzato il baricentro. Ci siamo difesi con ordine, siamo riusciti a riproporre quanto fatto nel primo tempo solo a sprazzi, ma detto questo, abbiamo concesso poco o nulla, anzi, abbiamo avuto due o tre clamorose ripartenze per chiuderla». C'è grande rammarico soprattutto per quella ripartenza due contro uno: «Vertainen ha fatto tutto giusto – spiega Tesser –. È Olivieri che doveva rimanere aperto sulla sinistra. Poi una volta scelto il taglio, purtroppo serviva una palla un po' più corta. Ma entrambi si sono dati da fare spendendo molto fisicamente». Negli occhi resta soprattutto un primo tempo giocato alla grande: «È stato anche dispendioso: tenevamo Correia davanti abbassando Fiordilino con scambi di posizione fatti bene. Al momento la tenuta fisica non ci consente 90 minuti a quell'intensità, abbiamo ancora giocatori non al top, come Fiordilino o lo stesso Silvestri, che ha dato personalità e sicurezza ma non giocava da tanto e nel finale è dovuto uscire». Tesser spiega poi che le sostituzioni non sono state affatto in chiave conservativa: «Di quella di Struna neanche parlo, il gol è arrivato dopo 30 secondi. Loro hanno messo punte e facevano cross, ma era l'ultimo minuto quando l'ho messo. Quanto a Voca, è in linea con quanto ho fatto nelle altre partite: lui ha giocato come trequartista a Cosenza, ha caratteristiche diverse da El Azrak che ho messo dopo, in quel momento infatti mi serviva di più una gestione della palla in mezzo al campo. Quanto a Balcot, Tonetto ha avuto un problemino all'adduttore. Del resto la coperta è corta, visto che Cancellieri era fuori per infortunio» - È un Jamion Christian rammaricato quello che si presenta nella sala stampa del Forum di Assago al termine della partita. Lo scrive Lorenzo Gatto: la sua Trieste, costretta all'ultimo a rinunciare a un elemento di spessore come Uthoff, si è arresa alla forza d'urto di un'Armani Milano in campo per cancellare il –44 rimediato in Eurolega contro l'Efes. Non era facile passare sul campo dell'Olimpia, Trieste ha messo a lungo in difficoltà la sua avversaria arrendendosi solamente nel quarto finale. «Match difficile per noi oggi – sottolinea il coach biancorosso –. Abbiamo provato a essere aggressivi nel corso dei quaranta minuti, ma purtroppo non siamo riusciti a esprimere sul campo quella grinta e determinazione che sarebbe servita. Facciamo comunque i complimenti ai nostri avversari che, nonostante gli infortuni e le tante assenze, sono riusciti a esprimere una pallacanestro di grande qualità portandosi a casa con merito i due punti». Un pizzico di rammarico, in casa triestina, solamente per la gestione dei minuti finali del primo tempo. Avanti di dieci punti, con l'Armani Milano in palese difficoltà, i biancorossi avrebbero potuto e dovuto essere più cinici per rientrare negli spogliatoi con un consistente vantaggio. «Rammarico non direi – conclude Christian –. Penso che in quel momento della partita ho fatto delle scelte legate alla situazione falli, ma sono situazioni assolutamente normali nel corso delle partite». Dall'altra parte della barricata, coach Ettore Messina esprime naturale soddisfazione. «Bella vittoria, importante, contro una squadra che sta facendo un bellissimo campionato. Siamo stati capaci di rientrare da uno svantaggio importante e nel secondo tempo abbiamo trovato le chiavi per mettere la freccia e portare a casa i due punti »
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Si, e un tiro con qualcuno che si schiva dando le spalle invece di "attaccare" il tiratore uscendo in avanti o almeno guardare il pallone arrivare in modo da provare a respingerlo.
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Non parlare di cose che non sai, quella era una sparuta minoranza...
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