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    • LUNEDÌ 13 GENNAIO 2025 - Un addio toccante negli spogliatoi del PalaRubini al termine del match giocato e vinto da Trieste contro Pistoia. Stefano Bossi, come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", saluta i compagni e va a Orzinuovi, nuova avventura di una carriera che ripartirà dalla serie A2. Ironia della sorte, Stefano lascia proprio dopo una serata in cui, complici gli infortuni di Ross e Ruzzier, ha speso minuti importanti sul parquet del PalaRubini, aiutando la sua squadra a portare a casa un prezioso successo. «Sono molto dispiaciuto per la partenza di Stefano – racconta il general manager Mike Arcieri –. Il mio modo di gestire le squadre è quello di una famiglia, sono sicuro che ci mancherà. Ha parlato e salutato i compagni: quello che ho visto nello spogliatoio è stato molto toccante, ho visto i giocatori salutare un fratello». Un concetto ripreso da Bossi che ha spiegato i motivi della scelta. «Innanzitutto voglio ringraziare la Pallacanestro Trieste e Michael Arcieri per la maniera in cui ha saputo gestire questa situazione – le parole di Stefano –. Sono ormai quindici anni che gioco a pallacanestro e il modo in cui abbiamo chiuso questo rapporto è stato qualcosa che è andato oltre l'aspetto meramente sportivo. È successo tutto questa settimana, si è sviluppata la possibilità di andare a giocare a Orzinuovi e ho preso al volo questa opportunità. Sentivo l'esigenza di tornare ad avere responsabilità importanti, facevo fatica a vivere una stagione nella quale non riuscivo a trovare spazio. Per questo ho deciso di lasciare Trieste e provare a vivere un'esperienza che spero mi possa regalare soddisfazioni» - Consapevolezza e fiducia nei propri mezzi. Come scrive Ciro Esposito, questi sono i due aspetti principali emersi nella partita vittoriosa dell'Unione contro il Caldiero. Non era semplice giocare al Gavagnin Nocini su un terreno che, per dimensioni e anche per il fondo, non lascia spazio a chi cerca di giocare di fino. Tante volte in questi anni la Triestina ha dovuto sottostare alla legge della Virtus. Ma al di là della costante del terreno di gioco (vale anche per gli avversari) non era neppure scontato affrontare la partita con concentrazione e intensità mancate, specie in avvio di gara, nella sconfitta di tre settimane or sono ad Arzignano. E invece gli alabardati hanno saputo pigiare sull'acceleratore all'inizio di entrambe le frazioni, concedendo poco o nulla al Caldiero, ma non commettendo l'errore di aver fretta. Certo per il volume sviluppato nella prima mezz'ora del primo tempo l'Unione avrebbe dovuto trovare un golletto per indirizzare la partita ma si sa che davanti non c'è, almeno per il momento, l'uomo d'area con il killer instinct nonostante Udoh quando entra non si fa pregare nelle conclusioni in porta a differenza di Vertainen. Si è vista tuttavia nell'Unione quella capacità di aspettare l'episodio favorevole con una certa pazienza che, se da un lato non fa sognate i supporter, dall'altro è un mezzo efficace per venire a capo delle gare di serie C. C'è da augurarsi ma non da aspettarsi che da qui in avanti il gruppo sia sempre in grado di mettere a terra un atteggiamento maturo. La continuità è un aspetto che si sviluppa con il tempo e con il lavoro e quello di Tesser è cominciato da poco più di un mese. La strada giusta è stata imboccata non solo nei risultati ma anche nel modo di stare in campo degli alabardati. Due percorsi che poi vanno in parallelo anche se il rendimento della Triestina nella gestione Tesser (e anche Delli Carri) è oggettivamente sorprendente. Era evidente a tutti, ad eccezione del club, come il ritorno di Tesser sarebbe stata l'unica soluzione per una svolta. Nemmeno tuttavia i più pervicaci estimatori del tecnico di Montebelluna (quasi tutti a Trieste) avrebbero potuto prevedere che un gruppo capace di raccogliere 7 punti in 16 turni ne avrebbe fatti ben 13 in sei match. I giocatori, che avevano e hanno qualità, sono stati forgiati a tempo di record dal mister e dal suo staff. Se poi come sembra arriveranno ancora un paio di innesti Tesser avrà ulteriori soluzioni per trovare la continuità. Per ora è opportuno, come predica il tecnico, procedere ancora partita per partita ed è probabile che questa Triestina sarà una squadra compiuta appena tra un mesetto. Nel frattempo l'Unione risale (quartultima) ma pubblico, staff e gruppo non devono mai perdere di vista come prioritario l'obiettivo salvezza. Anche se, dopo il disastro vissuto fino a inizio dicembre, è inevitabile che qualcuno voli. E invece la squadra va supportata tenendo i piedi ben ancorati a terra.
    • Ti confondi,dal 66-56 al 66-61 non c'è niente di quello che dici tu,ci sono errori di Bossi,2di Brown e Johnson. Poi ci sono i 5 di Valentine. La persa e tripla sbagliata sono negli ultimi 55sec a partita finita. Come al solito su Valentine ci sono sempre visioni particolari 
    • Se valutassi i giocatori del City per il rendimento avuto negli ultimi mesi non ne prenderei uno. Invece, proprio perché ormai sono svariati anni che li ammiro giocare, me li prenderei volentieri tutti o quasi. Walker avrà anche 34 anni ma è tutt’ora un titolare del City e di una delle nazionali più forti al mondo, può fare sia il centrale che il terzino molto meglio dei nostri interpreti attuali e portare con sè un enorme bagaglio di esperienza oltre che di leadership (al City e in nazionale è uno dei senatori dello spogliatoio). Ha chiesto la cessione semplicemente perché vuole chiudere la carriera con un’esperienza all’estero (parole di Guardiola) e io, personalmente, ne approfitterei subito.  
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