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DOMENICA 29 DICEMBRE 2024 - È un derby ricco di significati quello che alle 18.15, sul parquet del PalaRubini e in chiaro su DMAX, metterà Trieste di fronte alla Reyer Venezia. Storie personali che si intrecceranno nell'arco di quaranta minuti ad alto contenuto emotivo. Lo scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": sarà la partita che riporterà sul parquet di Valmaura tanti dei protagonisti che, in biancorosso, hanno scritto pagine importanti della storia della società. Da Eugenio Dalmasson a Mauro Sartori, dal Lobito Fernandez ad Alessandro Lever, da Giga Janelidze a Jordan Parks. Ma sarà anche una partita che metterà in palio punti pesanti per la classifica delle due squadre. Padroni di casa a caccia di un successo che darebbe una svolta forse definitiva alla corsa per la conquista delle Final Eight di Coppa Italia, ospiti desiderosi di invertire la tendenza e ripartire in un campionato finora disputato al di sotto delle aspettative. Per Trieste permane l'incognita Brown, a Venezia tutto è già chiaro con il sicuro forfait di McGruder e il rientro in campo di Davide Moretti. Ottimista sull'esito della sfida, Jamion Christian racconta la vigilia della sua squadra. «Questo gruppo vive e gioca con una gioia incredibile. Quindi questa settimana non è stata difficile. Erano entusiasti di avere un giorno libero per Natale, ma anche di tornare ad allenarsi – le parole del coach biancorosso –. I ragazzi hanno riconosciuto il percorso che stiamo facendo e la qualità della squadra che affronteremo questa sera, una Venezia che, tra infortuni e acciacchi, ha affrontato tante difficoltà. Non possiamo controllare ciò che succede a loro, l'unica cosa che possiamo controllare è il nostro impegno e la nostra concentrazione». Sul modo di affrontare la Reyer, definito il piano partita biancorosso. «Sarà fondamentale lavorare bene a rimbalzo e in difesa, assicurandoci di trovare, in attacco, gli spazi necessari per creare opportunità facili per noi – sottolinea Christian –. Dovremo essere pazienti, muovere il pallone nel modo giusto e coinvolgere tutti. La forza della nostra squadra è sempre nei cinque in campo che giocano insieme come una cosa sola e trovano il modo di restare nel ritmo giusto». Sulla rincorsa alle Final Eight, il coach statunitense conferma la volontà della squadra di vincere per centrare la qualificazione alla kermesse in programma a Torino dal 12 al 16 febbraio. «Quello che è interessante del basket europeo sono i momenti chiave durante la stagione, la Coppa Italia è ovviamente uno di questi – conclude Christian –. Ogni squadra, all'inizio dell'anno, la segna come un obiettivo da raggiungere. Quindi, la possibilità di qualificarci è chiaramente molto importante per noi. So che ci sono molti ragazzi nello spogliatoio entusiasti per questa opportunità, ma anche per il lavoro necessario questa settimana in allenamento, consapevoli della sfida che ci aspetta». Sul fronte Reyer, la partita contro Trieste viene vista come un passaggio importante della stagione anche se la società ha spento i rumors legati alle voci su un possibile cambio di guida tecnica. «Sarà un'altra partita difficil e e complicata – l'analisi di coach Neven Spahija –. Ci arriviamo da una sconfitta dolorosa contro Brescia e in settimana abbiamo lavorato molto bene, come sempre con grande attitudine, e siamo preparati per lottare. Trieste è una buona squadra che produce tanto da tre punti, lo sappiamo molto bene, hanno giocatori che fanno la differenza. Noi siamo preparati e vogliamo vincere. È un momento difficile, non ci aspettavamo di essere in questa situazione, ma la squadra è mentalmente forte e vogliamo guardare avanti, non indietro». - La situazione di classifica e il fatto di dover affrontare subito alla ripresa del campionato due scontri diretti cruciali con Clodiense (4 gennaio) e Caldiero Terme (11 gennaio), portano alla necessità per la Triestina non solo di fare un mercato importante nella sessione che inizierà ufficialmente giovedì prossimo, ma possibilmente di riuscire anche a fare degli innesti immediati, che possano essere utili già per le prime partite del 2025. E infatti il direttore tecnico Delli Carri non ha smesso di lavorare per tutte le festività e i primi risultati iniziano a vedersi. Lo scrive oggi Antonello Rodio: anche se manca l'ufficialità, la Triestina ha praticamente preso il centrocampista Luca Fiordilino e il terzino sinistro Damiano Cancellieri. Il nome di Fiordilino, 28 anni, era già emerso una decina di giorni fa, e la trattativa è stata portata a buon fine abbastanza velocemente. Il giocatore infatti arriverà in alabardato a titolo definitivo, con probabile durata del contratto a 2026 con opzione per un eventuale prosieguo. Fiordilino, mai in campo quest'anno col Venezia in serie A, per tante stagioni è stato protagonista con i lagunari in serie B (e anche nella stagione in cui gli arancioneroverdi erano nella massima serie), e poi ultimamente si è fatto valere fra i cadetti con Sudtirol e Feralpisalò. Insomma un curriculum prestigioso, ma per il centrocampista la serie C non è certo una categoria sconosciuta: ci ha giocato infatti otto anni fa con Lecce e Cosenza. Fiordilino è un tipico centrocampista centrale, un play davanti alla difesa. Per quanto riguarda il terzino sinistro è vero che la Triestina ha fatto un tentativo per Lorenzo Milani, ex Pescara ben conosciuto da Delli Carri e ora nella serie A olandese, ma la strada si è rivelata impossibile. A quel punto si è andati dunque su Damiano Cancellieri, classe 2001 dall'Avellino: l'accordo è stato raggiunto, ma anche qui manca ancora l'ufficializzazione. In questa stagione per il laterale mancino solo tre presenze con la squadra irpina, anche perché dopo un infortunio al piede a settembre era stato messo fuori lista, ma nelle scorse stagioni ha fatto bene in serie C con le maglie del Monterosi e del Perugia. Cancellieri rappresenta insomma una valida alternativa a Tonetto, con il quale si giocherà il posto, dando eventualmente fiato quando necessario all'ex Feralpi. Due caselle sistemate quindi per la nuova Unione, e se burocraticamente tutto filerà liscio, i due potranno essere disponibili fin dalla partita con la Clodiense, condizione fisica permettendo ovviamente. Ma i movimenti progettati dalla società alabardata sono parecchi, di sicuro si punta ad almeno un attaccante e anche se quella che porta ad Andrea Magrassi, classe 1993 in uscita dal Cittadella, è la pista più calda, di certo non è l'unica che la Triestina sta percorrendo. Intanto il fanalino di coda Clodiense, prossimo avversario dell'Unione sabato 4 gennaio al Rocco (inizio ore 15) ha dovuto alzare bandiera bianca nel tentativo di arrivare a Riccardo Bocalon: l'attaccante infatti dovrebbe restare fino a giugno al Renate. Sempre a proposito di Clodiense, l'attaccante classe 1999 Mattia Morello, finora 14 presenze tra campionato e coppa con la squadra di Andreucci, è corteggiato da un altro fanalino di coda, il Legnago, ultimo in classifica nel girone B.
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Provo a fare l'avvocato del diavolo ma solo ed esclusivamente per aggiungere un po di pepe, non certo per mettere in discussione quanto scritto che è assolutamente condivisibile. E se fosse che proprio perché in estate si aprirebbe un'asta su Correia, con cifre ancor più elevate, non sarebbe più conveniente prenderlo a gennaio da parte di chi gli ha messo gli occhi addosso? Certo è che l'acquisto di Fiordilino, di cui attendiamo l'ufficialità il 2 gennaio o giù di lì, è una mossa decisamente intelligente dato che il piano B (cessione Correia rispetto al piano A, Correia rimane) è già stato messo in atto. Non necessariamente l'acquisto del primo rappresenta il prodromo della cessione del secondo ma se così fosse si è già coperti. Non ho poi certezza assoluta che l'incasso derivante dalla vendita di Correia sia di per se sufficiente per prendere "tochi boni": si tratta sempre e comunque di convincere dei buoni giocatori a vestire la maglia di una squadra penultima che lotta per la salvezza (al netto di elementi quanto mai rassicuranti quali una rosa valida, il pagamento regolare degli stipendi e un duo DC-Tesser che di per se offrono in prospettiva ottime garanzie).
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Lo scorso anno la Juve si dissolse a gennaio. Sono convinto che più di qualcuna delle squadre attualmente davanti rallenterà il ritmo. L'Inter ha solo 5 giocatori con più di 1500 minuti nelle gambe, più o meno anche il Napoli, che però ha una sola competizione. Tutte le altre hanno numeri diversi, l'Atalanta ne ha 10, per dire. In gennaio l'Inter ha un cammino facile in campionato e quelle due partite di champions abbordabili ma da non poter sbagliare. Se Inzaghi continua a risparmiare gli uomini, e son convinto che lo farà se gli infortuni non si mettono di traverso, potrebbe avere in primavera 14/15 uomini da spremere per lo sprint finale in Italia e per andare più lontano possibile in Champions.
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Comprendo il ragionamento, ma la Champions ce l'ha pure l'Atalanta. E l'Inter secondo me ha dimostrato che con un turnover ragionato in serie A batte facilmente una dozzina di squadre. Certo, questo è un discorso che non riguarda il Napoli, e potrebbe sulla carta avvantaggiarlo. Tuttavia, se peso i valori delle squadre, a mio parere la classifica non dice tutta la verità: l'Inter ha certamente meritato di perdere col Milan, ma ha buttato letteralmente i tre punti con la Juve per non parlare di quelli di Genova. L'Atalanta e il Napoli, fin qua, hanno attraversato un girone d'andata dove tutto ciò che poteva girare a favore lo ha fatto, e nonostante questo l'Inter è virtualmente al comando (ovviamente deve vincere il recupero). Secondo me, una classifica con le distanze che il Liverpool ha in Premier (altro campionato con un vincitore annunciato, dopo il crollo del City) sarebbe più rispondente a quanto detto fin qua dal campo. Ma chissà, il calcio è bello perché ci stupisce, e magari avrai ragione tu, vedremo a maggio. Per me, non solo vince l'Inter ma sia Gasp che Conte diranno alla fine che lo scudetto non è mai stato un obiettivo.
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Da LungomareNatisone · Inviato
Però sull'Inter ho una riserva: quando entrambe le competizioni saranno nella loro fase decisiva, quale sceglierà Inzaghi? L'anno scorso l'Inter ha stritolato il campionato per due motivi: a) non aveva rivali, eccetto il commovente tentativo della Juve; b) Inzaghi ha puntato sul campionato e sulla seconda stella in modo quasi palese, buttando di fatto via il primo posto nel girone e complicandosi la vita in Champions. Quest'anno il livello medio delle altre nei primi posti si è alzato e anche di parecchio, basta pensare che ad oggi Juve e Milan non sarebbero in Champions, quindi se sbagli un paio di partite è un attimo che ti trovi a 4/5 punti dalla vetta. E giocoforza Inzaghino dovrà dosare le forze su entrambi i fronti, quindi magari finisci per sottovalutare una trasferta a Parma visto che il mercoledì devi andare a Barcellona. Non so, l'Inter rimane favoritissima, ma secondo me è tutt'altro che l'unica vincitrice possibile.
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