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che gli arbitri avessero una certa simpatia per l’Oly mi pare sia stato evidente banalmente sulle rimesse, ogni rimessa dubbia veniva data ai greci salvo poi cambiare in base a challenge evidentissimi su una ai greci e’ pure andata bene perché Milano aveva esaurito i challenge, ed era nettamente rossa ricordo nel finale a Bologna un fischio decisivo a favore di Papanikolaou che non era semplicemente niente, ma l’euroleague legend va tutelata euroleague legend che oramai passa più tempo in partita a parlare con gli arbitri piuttosto che con i suoi compagni, e a qualcosa serve evidentemente detto questo veder giocare l’Oly e’ davvero uno spettacolo per la capacità unica di passarsi la palla, una fluidità in attacco che e’ marchio di fabbrica un roster esagerato, Bartzokas puo’ permettersi di tenere in panca per 40 min Mitrou-Long e Dorsey e ieri mancavano Larentzakis, Evans, Milutinov e Wright per me loro sono i favoriti in EL, se la giocheranno con Pana e Fener ad ogni modo grande prova di Milano che paga nei finali il processo di crescita delle sue giovani guardie, sulle quali spero continuerà a puntare anche nei prossimi anni PS : concordo con Mangiafuoco su Walkup, un boscaiolo che mena impunemente a più non posso e se puo’ farlo in trasferta figuriamoci a Atene…
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VENERDÌ 27 DICEMBRE 2024 È corsa contro il tempo per il pieno recupero di Markel Brown in vista della sfida che domenica porterà la Reyer Venezia sul parquet del PalaRubini. Match che mette in palio punti pesanti per la classifica delle due squadre. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", da una parte Trieste cerca una vittoria che potrebbe lanciarla definitivamente verso le Final Eight di Coppa Italia (in caso di contemporaneo successo di Milano a Treviso e di sconfitta di Sassari a Cremona), dall'altra Venezia deve provare a scuotersi per tornare a vincere e riprendere il suo cammino in un campionato che la vede decisamente al di sotto delle aspettative della vigilia. Fermo dalla fine del mese di novembre, complice l'infortunio subito alla vigilia del match giocato lo scorso primo dicembre a Sassari, Brown sta continuando il suo programma di recupero. «Pallacanestro Trieste comunica che il percorso riabilitativo di Markel Brown sta procedendo nei tempi e nelle modalità previste dallo staff medico e di "strength & conditioning"– si legge nella nota emessa dalla società alla vigilia di Natale –. Il giocatore, fermato da un'iperestensione del ginocchio destro alla vigilia della sfida con Sassari, viene monitorato quotidianamente per permettergli di tornare quanto prima a disposizione di coach Jamion Christian. Dopo Natale è previsto il suo rientro in gruppo per gli allenamenti e, in base alle indicazioni che ne deriveranno, sarà valutato un suo eventuale impiego nella sfida del 29 dicembre». Valutazioni in corso, dunque, anche se le sensazioni di chi vive la squadra sono orientate a un'estrema prudenza. L'infortunio che ha colpito il giocatore non va sottovalutato e richiede riposo e tempo per essere del tutto recuperato: affrettare i tempi del rientro potrebbe vanificare il mese di stop ormai osservato dal giocatore. Di conseguenza, Brown sarà in campo solo ed esclusivamente se gli esami strumentali daranno il via libera, in caso contrario il suo ritorno sul parquet slitterà al 2025. In casa veneziana, dopo un inizio di stagione da quattro vittorie e otto sconfitte e una situazione che a tre giornate dal termine del girone d'andata vede la squadra clamorosamente fuori dalla Coppa Italia, decisa presa di posizione della società circa le voci legate a un possibile cambio di panchina. «L'Umana Reyer – si legge nel comunicato stampa –, smentisce categoricamente le notizie uscite sui media relative al fatto che la posizione del capo allenatore Neven Spahija dipenda dalla partita di Trieste. In questo momento delicato, la società ribadisce la fiducia a staff e squadra». Detto che McGruder si porta dietro i problema muscolari accusati nel match contro la Germani Brescia, dal mercato è arrivato il secco no di Tucker, che ha rifiutato un ritorno a Venezia per restare a Bologna e giocarsi le sue chance di giocare in Eurolega. Tornando al discorso Coppa Italia, in vista delle Final Eight in programma alla Inalpi Arena di Torino dal 12 al 16 febbraio 2025, sono già qualificate Dolomiti Energia Trento, Germani Brescia, Trapani Shark e Unahotels Reggio Emilia. La Segafredo Bologna potrebb e aggiungersi domenica, qualificazione matematica in caso di successo contro la Givova Scafati - Non è un mistero che considerata la situazione di classifica e il rendimento di questi mesi, il mercato di riparazione della Triestina sarà a dir poco corposo. Lo scrive oggi Antonello Rodio: come è evidente che anche se la sessione dura un mese e finirà a inizio febbraio, in casa alabardata c'è anche la necessità di fare in fretta: il gennaio si apre con due cruciali scontri diretti e a fine sessione saranno state già giocate ben cinque partite: tergiversare aspettando le ultime occasioni potrebbe essere fatale. Ecco perché le operazioni del direttore tecnico Delli Carri sono iniziate da tempo e attorno all'Unione iniziano fin d'ora a fioccare rumors di possibili movimenti. Il nome più caldo è già noto da qualche giorno e sembra quello con le maggiori possibilità di riuscita a breve termine, tanto che l'ipotesi che sia già disponibile per la partita del 4 gennaio con la Clodiense non è poi così remota: si tratta dell'attaccante Andrea Magrassi , classe 1993, in uscita dal Cittadella. Notevole la sua esperienza in C con Ravenna, Cavese, Virtus Verona, Pontedera ed Entella, ma vanta anche parecchie presenze fra i cadetti col Cittadella nelle ultime due stagioni e mezza. Per lui la Triestina dovrebbe aver superato la concorrenza di Feralpisalò, Avellino e Perugia. Ma la società alabardata sta lavorando in maniera decisa anche sui terzini: Germano e Tonetto non possono tirare la carretta per tutte le partite, inoltre se ci fosse la possibilità di un upgrade è benvenuta, mentre le alternative Bijleveld e Pavlev non si sono dimostrate affidabili. Fra l'altro un nuovo valido arrivo a destra permetterebbe, in caso di necessità, di spostare Germano a centrocampo in quello che era il suo ruolo originale prima che per emergenza fosse costretto a passare quasi tutta la sua avventura alabardata da terzino. Senza contare che troppo spesso è stato costretto a stringere i denti visti i suoi acciacchi. Ecco spiegata dunque l'offensiva per i laterali difensivi. Una trattativa a buon punto è quella per il terzino destro Tommaso Maggioni , classe 2001 di proprietà del Mantova. Maggioni sta giocando spesso titolare in serie B con i virgiliani, ma prima ha tanta esperienza in serie C con lo stesso Mantova e con Juve Stabia, Legnago, Modena (con Tesser in panchina) e Arezzo. Perché uno che gioca quasi sempre fra i cadetti dovrebbe trasferirsi alla penultima della serie C? Il fatto che sia in scadenza e voglia fin d'ora guardare al futuro può essere una carta vincente. Sembra un po' più complicata invece la trattativa per il terzino sinistro: il nome sul taccuino di Delli Carri è quello di Lorenzo Milani , anch'esso classe 2001, esterno in forza attualmente all'Heracles Almelo in serie A olandese, dove sta trovando poco spazio. Ma in precedenza Milani ha fatto benissimo da titolare in serie C prima con il Pontedera e poi con il Pescara, e proprio per la sua esperienza abruzzese è ben conosciuto da Delli Carri. Naturalmente a fronte di tanti arrivi serviranno alcune partenze. E oltre a nomi di giocatori poco utilizzati o che hanno deluso (la lista è lunga e comprende Rizzo , Jonsson , Bijleveld , Vicario , Ballarini , Krollis , ma forse anche Moretti , Pavlev e Kiyine ), ci potrebbe essere anche qualche nome illustre in uscita. In particolare la Ternana sta facendo la corte a Vallocchia e Voca. Al momento, a meno dell'arrivo di almeno due mezzali, non sembra esserci l'intenzione di privarsi dell'apporto di Vallocchia, più probabile invece un addio a Voca, che tra rendimento sotto le attese e qualche acciacco di troppo non ha mai ingranato in alabardato
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Evidentemente non mi sono spiegato e non ho bisogno di Google. Intendevo dire che nonostante l'introduzione della tecnologia, che in linea teorica riduce i margini di dubbio, le proteste continuano ad essere ben presenti. E non trattasi di un luogo comune.
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Beh, ieri nel Boxing Day sono successe davvero un sacco di cose. Le metto in ordine: 1. Il Liverpool saluta la compagnia, guadagna altri tre punti sul Chelsea e si conferma la squadra attualmente più forte sul pianeta. Va sotto contro un Leicester eccellente dopo sei minuti, e fa come fanno i boa: lo stritola con calma, senza fretta. Dopo il gol iniziale degli ospiti la partita è combattuta per un po', poi il Liverpool inizia a prevalere, poi si inizia a giocare a una porta, infine il Leicester non esce più dall'area. Il 3-1 finale, con un Salah incontenibile, sta persino stretto ai Reds. Vinceranno la Premier, e su questo non ci piove, ma è chiaro che puntano anche alla Champions. Come sempre, il dubbio è: a marzo-aprile-maggio saranno ancora la squadra ingiocabile di oggi? 2. Il Chelsea butta letteralmente nel cesso tre punti già acquisiti, e non ne piglia nemmeno uno. Fa parte del processo di crescita, non ancora completato, di una squadra destinata a diventare fortissima nel giro di un paio d'anni al massimo. Ieri, contro il Fulham, Palmer fa un gol che racchiude tutto il suo talento in una sola azione. Tuttavia, il Chelsea non la chiude e il Fulham trova il pari a 5' dal termine, e nel tentativo di rimettere le cose a posto i Blues si sbilanciano a tal punto che il contropiede che li punisce al 94' è quasi scolastico. Peccati di gioventù: per adesso andranno in Champions, fra un paio d'anni giocheranno per vincerla. 3. Il City è ormai un caso da psichiatria. Va in vantaggio con l'Everton, si divora il 2-0 e piglia il pari l'azione successiva. Ha il rigore per tornare sopra ma sbaglia pure quello. Stavolta non gioca neanche male, ma è una squadra che ha perso completamente la cognizione di cosa è stata e tutto sommato potrebbe ancora tornare ad essere. Guardiola, in conferenza stampa, ormai guarda il vuoto. Peggior squadra della Premier negli ultimi due mesi, dopo essere stata la migliore per anni. Impressionante. 4. Se a Manchester i tifosi del City piangono ma almeno lo fanno con la pancia piena, quelli dello United non sanno più a che Santo votarsi Ennesima sconfitta, la classifica diventa brutta brutta, il cambio di allenatore non ha portato nulla. Ma una società che ha in porta De Gea e lo regala per pigliare a peso d'oro il disastro Onana, che strapaga Zirkzee che non ne piglia una, che paga Hojlund a peso d'oro e si disfa di McTominay per strapagare gente che non vale la metà, ha degli evidenti problemi di competenza in chi decide. E finché non risolve quelli... 5. Ho lasciato il Forest per ultimo. Quarta vittoria consecutiva, dopo quelle con Man U, Aston Villa e Brentford. Ieri, per la prima volta, contro il Tottenham si è respirata chiaramente una tensione diversa, un'aria da big match vero con tutta la tensione emotiva che questo comporta. Perché fin qua il Forest ha giocato con la leggerezza di chi ha già ottenuto a fine andata i punti necessari per salvarsi, e si diverte a rompere le balle a tutti. Ma ieri, per la prima volta, il fischio finale all'Ettihad è stato accolto con un boato al City Ground, perché l'occasione di spedire il City a sei punti, fantascienza purissima due mesi fa, era davvero ghiotta. Ed è stata sfruttata aggiungendo il Tottenham alle vittime illustri, col contropiede del solito Elanga in una partita che è stata la perfetta rappresentazione di quel che sono, oggi, le due squadre. Il Tottenham ha talento, fa la partita ma non passa, perché sbatte contro la seconda miglior difesa del campionato, contro un portiere che non so quanto varrà al prossimo mercato (Sels) e contro quella che l'Indipendent ha definito la miglior coppia di centrali della Premier: Murillo e Milenkovic. Il Forest aspetta, si difende, e quando riparte fa malissimo, perché Yates è un giocatore totale in grado di difendere e far ripartire l'azione, Gibbs-White e Hudson-Odoi hanno qualità e velocità, Elanga è un trattore nero che ricorda il miglior Lukaku. Terzo posto, in attesa dell'Arsenal stasera, a un solo punto dal Chelsea secondo. Restare coi piedi per terra diventa complicato, ma fra due giorni c'è già l'Everton fuori casa a chiudere l'andata e dare ulteriori risposte alla domanda: dove può arrivare, seriamente, il Forest?
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Da MangiafuocoMcrae · Inviato
Non mi stupiscono i fischi sbagliati del forum. Già nel primo quarto il trattamento riservato a Mirotic sui cambi, se fatto contro Vezenkov avrebbe portato a una decina di tiri liberi. Faccio sempre molto fatica a guardare l'olimpiakos,perché se da una parte è una squadra bellissima da vedere con giocatori spaziali, dall' altra ha SEMPRE dei vantaggi arbitrali mostruosi. Walkup fa 5-6 falli a quarto,ma gode di uno status di iper difensore(che in realtà sarebbe anche) secondo il quale gli è concessa qualsiasi cosa. Così come Vezenkov in attacco,gode di un aurea magica per la quale non si può nemmeno guardarlo. Per me è irritante vedere le loro partite,perché forse solo contro pana e real non hanno dei chiari vantaggi arbitrali. Fermo restando che sono una squadra fortissima,e proprio per questo non avrebbero bisogno degli aiutini. Non è un caso che se ne sia lamentato anche Trinchieri quest'anno,lui e Messina non parlano spesso di arbitri,anzi.
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