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GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2024 - Un accordo annunciato lo scorso aprile e felicemente concluso dopo mesi di trattative, una partnership strategica fondamentale per dare alla Pallacanestro Trieste un respiro sempre più internazionale. Lo scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": Avanti tutta, dunque, con MSC che entra ufficialmente nella galassia biancorossa. Il colosso crocieristico non sarà main sponsor ma sarà presente sul fronte della maglia gara a partire dalla partita con Trapani di domenica 17 novembre, sui led a bordocampo del PalaTrieste, sul parquet dell'impianto e in numerose attivazioni digital che coinvolgeranno tifosi e comunità. Non sono stati ancora comunicati la durata e l'impegno economico dell'accordo. La scelta di sostenere la Pallacanestro Trieste testimonia la volontà di MSC Crociere di radicarsi ulteriormente nella comunità locale, promuovendo valori condivisi come l'eccellenza, la passione e l'innovazione. La partnership non si limiterà a un supporto economico, ma si tradurrà in una serie di iniziative congiunte volte a promuovere lo sport e i giovani talenti. «Accogliere MSC nella famiglia di Pallacanestro Trieste ci riempie di entusiasmo, gratitudine e grande ottimismo – le parole del presidente di Pallacanestro Trieste, Paul Matiasic –. MSC incarna i valori fondamentali a cui aspiriamo ogni giorno come organizzazione. Un partner di questo calibro offre uno sguardo ambizioso verso il futuro del nostro progetto, un futuro in cui i nostri valori e la nostra determinazione al successo continueranno ad animare il lavoro che svolgiamo in ogni aspetto della nostra impresa». Concetti condivisi e ripresi anche da Michael Arcieri: «Mentre la Pallacanestro Trieste traccia il suo percorso futuro verso il successo sul campo, nella nostra comunità e nella regione – sottolinea il general manager biancorosso – avere MSC come compagno di squadra e partner in questo viaggio è davvero emozionante. Con il loro supporto, e quello di tutti i nostri partner, lavoreremo per essere un punto di riferimento sia per l'eccellenza sportiva che per l'impatto che possiamo avere sulle vite di chi vive nella nostra comunità». MSC Crociere ha già dimostrato il proprio impegno nel mondo dello sport attraverso collaborazioni di altissimo livello. La sponsorizzazione più nota è quella che la vede sulle maglie del Napoli calcio ma ha accordi anche con Milan, Monza, Genoa, Sampdoria, Sorrento oltre che con il Napoli Basket. La sua presenza al fianco del club triestino sarà fondamentale per elevare ulteriormente il profilo della Pallacanestro Trieste nel panorama sportivo nazionale. «Con questa nuova partnership entriamo con grande entusiasmo nella famiglia della Pallacanestro Trieste che da sempre mantiene una tradizione di successi e di forte blasone nel panorama cestistico italiano e non solo – ha dichiarato Leonardo Massa, vice president di MSC Crociere –. MSC Crociere intende rafforzare, in questo modo, il suo radicamento in un territorio in costante crescita sul fronte del turismo avvicinando la comunità triestina e gli appassionati di basket al mondo delle crociere. Anche per l'estate 2025, partiremo da Trieste con itinerari di 9 notti alla volta di città incantevoli e ricche di storia e di fascino come Atene e Istanbul. Il porto di Trieste, insomma, rappresenta per la nostra Compagnia una porta ideale verso il Mediterraneo Orientale e le sue iconiche destinazioni» . — La più grave lacuna fra le tante dell'attuale Triestina è sicuramente quella del gol. Come scrive Antonello Rodio, la squadra alabardata finora ha segnato con il contagocce: con appena 10 reti realizzate in 14 partite è la peggiore del girone. Ma questa sterilità è davvero una sorpresa? No, assolutamente no. Anzi. Si può quasi parlare di un disastro annunciato. È vero che la capacità di andare in gol di una squadra dipende dalla sua fase offensiva complessiva, compresi l'abilità di sfruttare i calci piazzati o gli inserimenti dei centrocampisti, ma è ovvio che la spinta principale della prolificità realizzativa arriva innanzitutto dai bomber, dall'attitudine degli attaccanti ad andare a rete. E per capire la capacità di una punta in questo senso, si guarda soprattutto al suo rendimento storico, con focus sul breve periodo. Lo fa qualsiasi tifoso: quando arriva un attaccante, si va subito a guardare quante reti ha segnato in carriera, ma soprattutto nella stagione precedente per capire il suo trend recente. ?Ecco perché, andando a vedere la rosa alabardata a fine mercato, si può parlare di disastro annunciato. Innanzitutto, rispetto ai quattro attaccanti dello scorso anno, le punte stavolta sono solamente tre (e una è stata possibile utilizzarla appena a metà ottobre), anche perché il progetto era di giocare con il 4-3-3. Ebbene Vertainen veniva dalle 3 reti segnate in alabardato lo scorso anno, Krollis dai 5 gol realizzati nella seconda divisione del campionato ceco con il Linfield (ma in 27 presenze in Italia fra serie A, B e C non ha ancora mai segnato nel nostro Paese) e Olivieri dai 2 gol messi insieme col Venezia fra Primavera e serie B. Cerchiamo però di essere di manica larga: consideriamo che la miglior stagione realizzativa di Olivieri l'ha visto segnare 5 reti, e mettiamoci dentro pure El Azrak, che la scorsa stagione con la Triestina aveva segnato 3 gol. Ecco, pur considerando questi bonus abbondanti, l'Unione è partita con un attacco che veniva da 16 reti complessive. La scorsa stagione, invece, l'Unione era partita con il seguente quartetto di attaccanti: Lescano veniva dai 20 gol segnati con il Pescara, Adorante ne aveva fatti 6 con la Triestina, Finotto ne aveva segnato 1 in serie B e Redan invece ne aveva realizzati 5 tra Primavera del Venezia e Utrecht. Insomma il poker di punte arrivava in alabardato con un bottino precedente di 32 gol, cioè esattamente il doppio dell'attacco della stagione attuale. Con il quale, va ricordato, con i numeri siamo stati particolarmente benevoli. Insomma, cosa ci si poteva aspettare da giocatori con questo tipo di score? Al momento purtroppo va pure peggio rispetto alle già nefaste previsioni, perché solo Vertainen con 3 reti ha timbrato il cartellino, gli altri sono ancora a secco. Considerando il fatto che in rosa non ci sono nemmeno centrocampisti che per caratteristiche e storia hanno feeling con la rete, ecco spiegato il disastro attuale. Proprio la scorsa stagione è lì a dimostrare che questo tipo di discorsi contano. Anzi, a dire il vero si era andati ben oltre, perché i quattro ch e venivano da un totale di 32 gol, a fine campionato ne hanno fatti ben 55: sia chiaro, una cifra irraggiungibile se Adorante e Finotto non ne avessero segnati tanti nel ritorno con Juve Stabia e Carrarese, perché non si può giocare con quattro punte tutte assieme. Ma anche contando solo quanto Adorante e Finotto hanno segnato in alabardato (rispettivamente 4 e 2), aggiungendo i 16 di Lescano e gli 11 di Redan, il totale fa 33: guarda caso la quota attesa considerati i 32 dell'anno prima. Perché quasi sempre, nel calcio, funziona così.
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Anch'io non metterei più piede in stadio. E non penso solo noi due.....
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Da LungomareNatisone · Inviato
Il mito del terreno ibrido costosissimo è per l'appunto un mito. Da fonte non certa ma certissima, ti posso garantire che stendere il manto ibrido sarebbe costato come il manto di erba naturale. -
https://www.trivenetogoal.it/2024/11/13/pausa-stop-riflessioni-cosa-va-e-cosa-non-va-nelle-squadre-trivenete/222869/ Totalmente d'accordo
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bè oddio i 2 in nazionale non xe che perdemo chissà cossa sinceramente. Me spiasi più per i difensori e speremo che Olivieri rivi a zogar ma sè xe un rischio forzar meio de no sinceramente, non volessi che dopo sia ancora pezo l'infortunio...
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