Io ho detto che tipo di impostazione cercherei di dare al gruppo se fossi nel Mister, ma non credo affatto che la rosa sia così forte. Più che altro non lo so proprio, direi che a vedere i risultati siamo scarsi, poi quanto scarsi lo scopriremo presto.

VENERDÌ 25 OTTOBRE 2024 - Sulla strada di Villorba, dove domani sera alle 20 sfiderà la Nutribullet Treviso, la Pallacanestro Trieste prepara il suo ritorno in campo dopo l'inopinato passo falso fatto registrare contro la Unahotels. E come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", in Veneto si va a caccia di riscatto con una situazione ancora da definire, vista una settimana nella quale non tutto è filato per il verso giusto. Come ormai abituale, scopriremo la formazione in campo al Palaverde solo nel momento in cui scenderanno in campo i quintetti (neppure il riscaldamento fa più giurisprudenza), la curiosità più grande riguarda naturalmente Colbey Ross assente domenica scorsa per un problema al polpaccio. La logica, anche seguendo il filo del discorso del gm Michael Arcieri nella conferenza stampa del dopo Reggio Emilia, suggerirebbe ottimismo ma l'esperienza suggerisce prudenza. Il reparto biancorosso più in sofferenza, comunque, resta quello dei lunghi. Detto che Reyes è rientrato ma avrà bisogno di tempo per tornare il giocatore decisivo della passata stagione, i problemi riguardano Brooks e Candussi. Brooks ha avuto una ricaduta influenzale, si è allenato ma dopo due settimane passate con addosso febbre e raffreddore non può essere al massimo, da valutare anche la situazione di Candussi dopo la botta incassata nell'ultimo match. Mercoledì il giocatore era alla Salus per sottoporsi agli esami strumentali di controllo, si deciderà in extremis se utilizzarlo o meno a Treviso. Nel contesto di una vigilia ricca di incognite, la certezza in casa Pallacanestro Trieste riguarda la tifoseria al seguito, circa 400 i tifosi previsti. I cinque pullman sono praticamente al completo (gli ultimi posti sono prenotabili al numero 379/1700323), da ieri sul circuito Vivaticket sono disponibili i biglietti per il settore ospite per tutti coloro che volessero arrivare al PalaVerde con mezzi propri - Una cura fisico-atletica di stampo inglese potrà aiutare a risollevare l'Unione? È quello che si chiedono un po' tutti (compreso Antonello Rodio sul quotidiano locale) dopo che il nuovo tecnico Pep Clotet ha presentato il suo staff. Ed è evidente che il nome più eclatante sia quello di Sean Rush, il preparatore atletico d'oltremanica che ha già lavorato con Clotet? in Inghilterra al Leeds United e al Birmingham City, e che ha avuto esperienze sia in Premier League che in Championship. Rush porta con sé evidentemente metodologie di lavoro diverse da quelle italiane e Clotet lo ha spiegato in maniera chiara: «Rush è arrivato con molta energia e ha subito messo la sua impronta – ha spiegato il nuovo tecnico alabardato – la preparazione fisica per me è molto importante e nella mia esperienza ho imparato che la metodologia sull'intensità e la mentalità del calcio inglese, può aiutare molto una squadra in una situazione come questa. Ho già testato questa cosa a Brescia ed è una strada che mi è piaciuta». Ma Sean Rush non è ovviamente l'unica novità dello staff. Come vice di Clotet c'è Berto Llado, che ha lavorato col tecnico catalano alla Torpedo Mosca. Llado viene da Girona, ha giocato a Barcellona ed era direttore della scuola calcio blaugrana a Mosca. Nuovo anche il preparatore dei portieri: è Francesco Benussi, che curava la metodologia di tutti i portieri al Venezia. Ma ci sono anche alcune conferme. Restano nello staff infatti Gianluigi Ghia, già vice di Santoni, e Jordi Kluitenberg, match-analyst fin dall'avvio di stagione, come del resto Fabio Fiore per il recupero degli infortunati: il vantaggio è che tutti e tre conoscono già bene i giocatori. Clotet ha detto anche che ci sarà una valutazione sulla possibilità di un ulteriore innesto, visto che si è tenuto uno spazio libero per aggiungere ancora una figura

Tanto vale che fai vedere quel spezzone del film “ogni maledetta domenica” in cui Al Pacino, che interpreta l’allenatore, motiva la squadra.  ste cose però succedono solo nei film . Io sono perplesso e non poco sul fatto che in molti considerate questa rosa come una rosa di valore e non capisco su quali basi oggettive lo fate. Comprendo  le speranze, quelle sono doverose, ma dico ….dove sono gli elementi oggettivi che attestino un effettivo valore tecnico e umano?  Sul piano tecnico tattico non vedo giocare brillanti, di quelle che resti abocca aperta per virtuosismo di palleggio o visione di gioco e sul Piano tattico siamo abituati a prendere goal causa errori di posizionamento elementari come sui calci piazzati. Sul piano umano che ne sappiamo delle personalità, la determinazione e la motivazione di questi giocatori ?  Mi domando …. Li valutate sui curriculum? Sui nomi e cognomi stranieri? Come  gli stranieri degli anni70 delle serie A ….quelli che veramente facevano la differenza?  Non mi spiego se avete qualche intuizione o se effettivamente avete colto cose ripeto oggettive che io non sono riuscito a individuare dall’osservazione. onestamente vi invidio perché avete visto cose che non ho visto.    Spero ormai nella fortuna, nella rotazione terrestre, nell’ oroscopo. Ricorro alle statistiche che dicono che prima o poi una partita la vinci se non sei proprio morto e sepolto. Quando gli avversari calciano una punizione faccio le corna …..e poi c’è l’amore …..confido in ste cose ormai 

Ecco, intendevo proprio questo. Tu lo confermi citando una delle partite simbolo di Deangeli, proprio quella in cui marcava Ross. Aggiungo quella che vincemmo a Venezia in cui riservò un trattamento del genere non ricordo se a Parks o qualcun altro.

E' l'impostazione di pensiero che vale dentro il campo e nella vita: proiettare se stessi in una prospettiva positiva e crederci per farla diventare reale. Per darti sostegno vedo che qualcuno ti ha anche dedicato una faccina...